sabato 26 marzo 2011

13 I RJMEDII DI "MAMMA GIN"

XIII Capitolo
I Rjmedii di “ Mamma Gin ”.

Introduzione. I rimedj. Proemio. Avvertimento. Rimedj principali. 1° Parte e 2° Parte. Calendario per la raccolta delle erbe. La classificazione delle erbe. I rimedi di campagna. I rimedi per gli animali.

La raccolta di ricette della mia bisnonna “Mamma Gin”, dono di matrimonio della madre (alla mia trisavola) nel lontano 1870, con varie annotazioni ed aggiunte, tramandate fino alla metà del secolo scorso, si divide in due parti: la prima per curare i mali esterni, la seconda per curare i mali interni. Le ricette non devono assolutamente essere utilizzate, sono una testimonianza della vita dei passati tre secoli, scritto in un italiano fine ‘700, non è stato modificato nulla, tranne le aggiunte di “Mamma Gin”, che saranno evidenziate con un asterisco. (*)
(Il testo è la fedele trascrizione degli appunti delle ricette, in un italiano antico, in seguito alle traduzioni dal francese, al piemontese, al Tarùsc e all’italiano).
Della raccolta di ricette. Scelte sperimentate ed approvate.
Per sanare con poca spesa, tutta sorte d’infirmità interne ed esterne, invecchiate, e passate fino al presente per incurabili.
(*) Lettera di una amica.
Ecco cara Amica , ch’io ti presento, finalmente quel libro dagli amici tanto aspettato, dagli avversari tanto insidiato; da gli interessati tanto temuto. Questa volta, se non sei sciocca, è il tempo di provvedere con pochi soldi, la tua Casa d’un Medico, e d’un Chirurgo, à quali potrai almeno senza arrossire, e con libertà di scoprire le tue bisogna, senza aspettazione che ti rinfaccino i tuoi disordini; senza sospetto che rivelino i tuoi segreti, e quel che meglio, senz’obbligo di pagar loro a contanti, e così vive mortificazioni. Io qui t’ho aperto una Guardaroba di ricette; un’Officina di rimedi; un emporio di salute. Se non sai prevalertene, il danno sia tuo. Sono i rimedi di Madama Fochetti: sopra la cui pietà tutto il mondo diluvi di benedizioni, è l di cui glorioso Nome regna più che mai vivo , non dirò solo nel cuore di tutta la Francia, ma anche di tutti i popoli.
Tenterà di darti ad intendere l’invidia di molti, che, siano Ciarlatanerie, ò pur di quei secreti, che sotto l’esca di promesse trascendenti nascondono l’inganno dei loro effetti. Tu allora come saggio so, ed avrai subito rifugio alla Perizia de’ Professori dell’Arte: ma (se non sai) Artefice tu non troverai, che sopra le altrui manifatture giudichi mai il vero. Tanto meno sopra queste ricette, fra le quali se molte non se ne trovano così curative, come preservative del veleno, posso dirti, , ch’io le rendeva in punto di cadere infelice trionfo di quell’invidia, che sputò loro in faccia rabbiosamente il veleno, Vuoi tu dunque sapere da chi solo puoi indagarne la verità?. Dalla unica Esperienza. Fuor d’essa tutti gli altri Giudici interessati, e chi è tale parli, se può, senza passione. Lo stesso havrei saputo provvederti di un Attestato della perfezione, e bontà loro; ma sai tu di chi son proprie queste fattucchiere? De Montinbanchi, (sta per saltimbanchi n.d.r.) à quali è dato di gabbar su la fede.” (…….….). E’ un dar sospetto alla propria bontà il medicarne i Testimoni, perciocché è cosa molto facile ritrovare chi dica il falso. Qual fede più bella, ne puoi tu havere, de gl’infiniti loro successi, che hanno avuto credito di miracolosi, confessati a piena bocca da quei medesimi, che ne hanno partecipato il beneficio?.
L’Approvazione, che loro ha dato Monsieur De Lecture Medico di Luigi e Vescovo d’Agde, figlio della stessa Fochetti con le precise parole,
” apres avoir juddicieusement examinè ces Recepts, la vertudes ingrediens, qi entrent en leur composition, & la nature de maux , qui les exigent; je me sens fortement obligè non feuè lement de leur donner d’exhorter ceux qui feront atteints de pareils maux de s’en feruir avec hardiesse, & confiance, & ce”,
non accresce il loro punto di merito, perciocché gli effetti hanno di loro meglio parlato prima di lui. Hai dunque inteso. Se fanno per te, e se per te non fanno, lasciali ad altri. Oh è pure un gran vantaggio il fabbricarsi con le proprie mani le Medicine! So che mi intendi. Non v’è pericolo, che siano adulterate. Per quello io t’ho in quel Libro imprigionato un Medico, che t’insegna la Dosa e gli ingredienti: uno spetiale, che t’insegna comporne i Rimedy: un Chirurgo finalmente, che t’insegna ad applicarli, Che Vuoi di più?. Io so che molti, ch’oggi hanno denti per lacerarle in pubblico, havranno poi lingue in secreto per lambirle. Essi saranno i primi à valersene, poi ce, è proprio di chi compra il disprezzare. Si ridono di queste ricette di chi le vilipende, perciocché gli altrui biasimi sono le glorie loro. Gracchi pur a sua posta chi vuole, che alla fine raglio d’Asino non può haver forza di guastare l’Armonia de’ cieli. Oggi il far bene al pubblico, è un acquistarsi odio particolare. Lo so, ma bada tutto purchè vinca il dovere. Intanto se mai fosti vago di porle alle prove, ricordati d’aver teco il Giudicio, acciocché al fine dell’impresa se vano ti riuscisse t’effetto, tu non habbi à condannare il Libro più, che la tua insufficienza. Ci vuol del sale à chi non vuol fare le cose insulse. Pensaci tu. Quattro parole mi rimarrebbero ancora da dirti intorno alla TRADUZIONE sopra la quale non mancherà chi tenterà di fondamentarne nuove calunnie: ma sembrami, ch’io te la dica in breve, ogni volta che la Passione è quella, che parla, non ha credito neppure la verità medesima. L’ho tradotte à contemplazione di un nuovo Esculapio dell’ Età Nostra; d’un vero Apollo del sapere. A me basta aver fecondato il Genio d’un tant’Huomo. Inoltre la traduzione è stata rigorosamente calligrafa dalla censura di uno dei miglior Chirurghi, che esercitano una tal carica nel Luogo Pio più insigne di questa regione, uomo di sperimentata dottrina, altre volte Anatomista in Paula, Francese di Nazione e perfetto possessore della nostra lingua. Se questa non ti par sufficiente, censuralo ancor tu, ma non mordere. Finisco d’attediarti coll’anteporre alla tua considerazione quell’ultima ragione. Se col prezzo che si compra dal Medico una ricetta sola, che pur non sai se valerà per sanarti, tu hai qui agio di comprarne le Centinaia; parti poco vantaggio? Ma se fra tutte queste ricette tu ne ritrovassi poi una sola , che fosse buona, pensi tu forse d’havere mal speso il tuo denaro, o pur bene, e con questo ti lascio.
Ab operibus corum cognoscetis eos.
Su l’importanza del presente Libro. ( 1790 - 1820 – 1870 - 1939 )
Fra le proprietà essenziali del BENE quelle dell’essere desiderabile, e comunicabile, ne sono senz’altro e le più nobili, e le più utili. (a) E si come la sanità del corpo è certamente il maggiore di tutti i beni eterni, poche senz’essa il possesso degli onoro, delle ricchezze, e d’ogni legittima soddisfazione è sempre imperfetto, e spesse volte noioso; Cosi ella deve senz’alcun dubbio possedere per eccellenza, queste due inseparabili proprietà, (b) il desiderio di sapere, il Principe dei Filosofi Pagani disse essere naturalissimo all’Huomo, non l’è ancor tanto, quanto quello di conservarsi in sanità; perciocché dopo la caduta del primo padre, l’intelletto, il quale prima era per se stesso sapiente, non può avere la cognizione (a) cerca delle cose, che per mezzo de’ sensi; e da quelli mal saprebbe riceverla, allor che il corpo, che gli sostiene si trovasse notabilmente alterato; ò (b) nell’aggiustatezza del suo Temperamento, ò nell’integrità delle sue parti.

(a) = o sanitas eu maximum hominibus bonum (b) = Omnis homini à natura sore desederam.
Quel desiderio non solamente è naturale, ma è accompagnato da giustizia ancora; poiché la vita lunga, che per una continuazione, ed un effetto della sanità si trova autorizzata nelle sacre carte, e Dio medesimo e la promette per ricompensa nell’osservanza fedele d’uno de’ suoi Comandamenti. Ma questa Reina della virtù del corpo, non deve essere desiderabile solamente, per havere essa nella costituzione del Bene la parte migliore; ma sa di mistieri, ch’ella sia comunicatole ancora. Ed in effetto ella è tale non già per se stessa, poche non è altro, che un mero accidente: ma tale diviene, e col mezzo de’ Rimedij, e col beneficio de’ Semplici, che li compongono: dotati dall’autore della Natura d’un infinità di qualità appropriate, e convenienti per fare una importante, e necessaria diffusione.
Or dunque dilettissimi lettori, perchè quattro per ordinario sono le cagioni, che fanno nelle infermità cosi Interne, come Esterne trascurare i rimedij, (m’intendo da quelli, à quali viene particolarmente indirizzata l’Opera presente) cioè a dire la Penuria, la Difficoltà di prepararli, l’Avversione in prenderli, e l’Incertezza degli effetti. Eccovi un piccolo si, ma raro Dono, che una delle più illustri, più pie, e più caritatevoli Dame del Regno generosamente si sa, per superare tutti questi ostacoli, della presente Raccolta di scelte ricette: di poco cost; facili a preparare, agevoli nella loro applicazione, e sicurissime nelle loro operazione. Per mezzo loro, e coll’uso prudente chiunque se ne vorrà servire non solo si sentirà riavuto, ma vedrasi in breve libero da qualunque morbo, che lo travagli, particolarmente esteriori, fastidiosi, e ribelli, che fanno più delle volte star confinati dentro d’un letto i poveri infermi gli anni intieri, & alcune volte a fino all’ultimo de’ suoi giorni; un Dono, che vi fa, dico, una devota Donna. Perchè quantunque fra questa Raccolta alcune se ne trovino o delle mie, o di quelle, che mi sono state fedelmente partecipate da persone intelligenti, e degne di fede, nulla di meno, poche la maggior parte, le migliori, e le più considerabili appartengono a lei, Carità del nostro Illustrissimo Prelato, vero Erede delle virtù di una si degna Madre; io devo dire di Lei, e non altri vi sanno tanto Presente. Per il quale son giurato nemico di tutti coloro, che fanno professione di cumular Secreti, occultandone la comunicazione, dopo d’haver seriamente esaminate le Ricette presenti, la virtù de gl’Ingredienti, e la natura del male, a cui vanno assegnate; mi sento intieramente obbligato non solo a conceder loro la mia Approvatione, ma d’esortar coloro ancora, che di simili Infermità saranno gravati, a servirsene francamente, e con ogni fiducia. Ed oltre che la ragione approva, la sapienza stessa, che meglio di Lei, secondo Galeno, giudica delle sole sensibili, essendo stata felicemente tante volte fatte, dopo molti anni le autorizza. Quanti di ogni sesso, ed età, che per ritrovarsi in una povertà manifesta, ò in una vergognosa indigenza non son punto meno Immagine di Dio, che i più Ricchi, ed (a) quali non è punto men cara la vita, che a’ più doviziosi, l’hanno felicemente confermata con l’uso prudente di queste inestimabili Ricette.? Quanti Scabbiosi, e colmi di Tigna il Capo, ne sono stati affatto mondati?. Quanti di viso guasto, e reso difforme dalla pertinacia delle Volatiche, hanno ricuperata con ‘Applicazione di questi rari Unguenti la loro prima & intiera salute e vaghezza?. Quanti mezzi aggrinziti in qualche parte del corpo, della violenza d’un fuoco improvviso. Hanno lasciato nella virtù di questi Balsami incomparabili, l’impressione dolorosa, che la violenta attività d’un elemento cosi feroce gli havea cagionata?. Quante braccia, e gambe semimarce, e gangrenate dalle varie, delle piaghe, dalla marcia dei tumori; e dalla materia maligna delle ulcere corrose, alla di cui guarigione si è trovata difettosa la più fina Chirurgia, dall’efficacia di questi meravigliosi Empiastri sono state consolidate? E quant’altre sono state preservate da quest’ultimo grado di corruttione, il qual non può guarirti, che con la sola amputazione, o taglio della parte, con la medesima virtù loro?. In somma, s’io volessi tutte qui an noverare le Cure straordinarie, operate da questi Rimedij, la lunghezza del Proemio eccederebbe d’assai quella del Libro. Io mi persuado a dunque, benignissimi Lettori, che non facciano punto mistieri d’altri motivi per animarvi all’uso di queste fortunate Ricette, che quelli, che vengo diirui fondati sopra il Vostro proprio interesse, e che hanno obbligato uno de’ Gran Prelati della Chiesa di consegnarmele per formarne la presente Raccolta, e di dar loro nel poco tempo, che ho avuto l’ordine, che vi vedete per darle alla luce. Servineteve a dunque francamente, e confidentemente alle occasioni, le quali non vi arriveranno, che purtroppo sovente. E gli effetti miracolosi , che ne vedrete, vi insegneranno senza alcun dubbio, a mandar voti incessantemente al Cielo per la prosperità di questa buona, e Caritativa Dama. E di questo buon Prelato, per mezzo del quale queste Ricette sono pervenute nelle mie mani e che non pretendono altro per ricompensa, che per la gloria di Gesù Christo, ed il sollevamento delle sue membra, che sono i poveri. Poveri, dico, che mossi dallo Spirito Santo, e da un giusto desio d’essere liberati dalla Tirannide de’ morbi inveterati, che opprimano, parmi già, che tutti insieme, e dal profondo del loro cuore, alla carità loro indirizzino quelle amorose parole della Sposa;
(a) In odorm purguetorum tuorum currimus. Corretevi pure, e con molta sollecitudine, Languenti fratelli miei cari, per riceverne con certezza e felicità la salute dei vostri mali più vecchi, e più ribelli. E allor, che ricuperata felicemente l’havrete, datene, se cosi v’aggrada, qualche parte nelle Vostre preghiere a colui, che per comune beneficio s’è ingegnato di dare a questi caritativi Rimedij la forma di un Libro, nel quale se non ritrovate per avventura tutta la pompa, e l’Ornamento delle Opere de’ nostri tempi, habbiate almeno la Carità, tutto poveri, che voi siate, di perdonare alla franchigia d’una Pecorella, che non ha fatto altro, che seguire i moti del legittimo Pastore, e di scusare la riverente fedeltà di un Vassallo, che non ha obbedito semplicemente, che gli ordini del suo onoratissimo Signore.
De Lescure Dottore in Medicina nell’Università di Monpellier.
(Il Libro è stato tradotto dal francese al piemontese e in seguito all’Italiano prima edizione nel 1870 e 1920 , la versione Tarusc è manoscritta, talvolta incomprensibile).
( *)
In due (tre con l’aggiunta degli appunti) parti si è divisa l’Opera conforme appunto si vede fatto nel Testo Francese: e questo a cagione delle Infermità Interne, & Esterne: ponendo nella Seconda le Interne: e l’Esterne come più comuni, e che richiedono minor preparazione del Corpo, nella Prima. Le stellette in diversi luoghi osservate, non servono ad altro, che per segnare alcune ricette accresciute dell’ultima edizione Francese ( e le aggiunte di Mamma Gin, n.d.r), come pure in essa si vede fatto. Ma le Annotazioni susseguenti saranno per maggiore intelligenza di chi del presente ricettario vorrà servirsi. La terza parte manoscritta si riferisce all’uso dell’aglio e della cipolla come disinfettante, antibiotico e diuretico:
(Alcuni chiarimenti in merito ai nomi alle misure (A), delle medicine, delle spezie, delle erbe e degl’unguenti, (B) ecc., (C) , presi dagli appunti di Mamma Gin e quelli di mia madre(*) .

Misure e strumenti che bisognava possedere nella dispensa, oppure procurale al momento(*)
A
Une pinte
si è tradotto in
una pinta, Non la pinta milanese, cioè due boccali, ma uno solo
Boccali e Caraffe
di vetro
Lambicco Per distillare le erbe
Mortaio di bronzo
e di pietra
Pistone di ferro
un
Pugno brancate
manipoli Sono la stessa cosa
misure
Vaso, Bacino,
Pignatta, Padella, tazza Usate per preparare gli empiastri e/o unguenti.
Libra, Oncia, Dramme
Pignatte di terra vitrata Teglia di terracotta di tutte le misure
Spatole di legno
Stampigno
Soldo Quantità che si comprava per dire un pugnetto di erbe
Tela di cotone e di lino
I vegetali
I vegetali furono indubbiamente il primo cibo con cui si nutrirono esseri viventi anche se, ovviamente, la crosta terrestre appena uscita dalla grande glaciazione,non poteva offrire altro che licheni. Da allora i vegetali ebbero alterne fortune: furono a volte adorati, a volte trascurati, a volte ancora considerati solo da un punto di vista cromatico: intrecciati in bouquet o ghirlande a far da cornice a trofei di selvaggina sulle mense rinascimentali. Certo è che mai furono dimenticati, poiché, da quando l'uomo esiste, sempre furono il nutrimento quotidiano di chi poteva permettersi solo quanto la terra spontaneamente offriva. Le sempre più approfondite ricerche nel settore alimentare, hanno portato a riconoscere l'importanza dell'apporto vitaminico nella nutrizione umana in ogni età. E questo apporto ci è dato per la maggior parte dal vegetali che ingeriamo. Comunemente noi consumiamo cibi e bevande,senza chiederci quali siano i loro contenuti vitaminici o minerali e senza pensare che, per le particolari proprietà che differenziano ogni vegetale, l'uso continuato della stessa sostanza, non può che portare squilibrio, cioè eccedenza di un dato sale e mancanza di altri. Variare il più possibile, anche nelle verdure di poco conto, alternando vegetali cotti, con vegetali crudi, è quindi, la prima norma da seguire. Con questo non si consiglia certo di ricorrere alle primizie; queste, oltre ad incidere economicamente, sono da sconsigliare sotto il profilo alimentare, poiché crescono in serre in modo forzato, gonfiate dai fertilizzanti chimici e oggi tutti sappiamo quanto nuociono alla salute. Con alimentazione variata si intende solo una rotazione di quanto la stagione ci offre, poiché la varietà è indispensabile all'organismo. Ecco l'utilità di avere una conoscenza, se pur superficiale, dei vari gruppi vegetali e dei loro contenuti. Tralasciamo di fermarci sulle erbe che crescono spontaneamente come il crescione, il lattughino, la barba di becco e i funghi, erbe che diventa sempre più difficile reperire non solo sul mercati ma anche nei prati; occupiamoci degli ortaggi, cioè di quelle verdure che
Nella prima parte e Nella seconda parte
B l’Herbe, le spezie, i vegetale, le piante(foglie e corteccia) essiccate ecc., che bisognava possedere nella dispensa, oppure procurale al momento (*).
Provenienza
Nome Descrizione
(*) La raccolta delle erbe deve essere fatta nel mese di luglio dal plenilunio al novilunio dall’esperto di casa sui monti dell’alto vergante. Le spezie venivano comprate alla fiera e/o al mercato. (per le erbe consultare il capitolo XI delle erbe della nonna n.d.r.)
a
Aglio Fresco e secco come antibiotico disinfettante
Aloe Aloe polverizzato
Alloro Foglie
Amoniaco Gomma minerale
Angelica selvatica
Acqua di Euglossa
Ariflolocchia
b
Biacca (calce) biacca in polvere
Bdelio
Boraggine
Bouton de visage Pustole del viso
c
Calamita fina di levante,
Cannella
Caffia
Cera gialla nova Cera d’api al naturale
Cipolla Diuretico e per la cura dell’urecimia
d
Dartres Volatiche
Dittorno bianco
e
f
g
Galbano Gomma vegetale
Genziana Radice la parte utilizzata
h
i
Infusion d’aglio Pigliare un aglio cotto nel forno, per riferirsi al vocabolo francese aillet o alliot.
In realtà nel vocabolario di Cesare Oudin (1790-1840) alliot, una specie di Narciso, nella di cui Cipolla. ossia radice, meglio dell’aglio per le sue proprietà, virtù solutiva

Iperico Ossia perforato
Incenso
l
Limatura d’aghi È lo stesso che limatura d’acciaio
Litargirio d’oro
Liquerizia A pezzi
m
Mirra Mirra polverizzata
Mastice
Melograno Un tempo veniva utilizzato per fare il vino.
Mirtillo Utilizzato per alcune tisane.
Mughetto Utilizzato in tisane per le malattie cardiache.
n
Noce Il gherigli è molto nutriente.
o
Oglio rosato Spremitura a macina delle noci
Oglio d’oliva Spremitura a macina delle olive
Opoponaco Gomma vegetale
Olibano
Olmo Foglie e corteccia hanno impiego officinale come cicatrizzante, depurativo
Ortica Le foglie macerate nell’acqua sono un ottimo antiparassitario.
p
Papavero In infusione come sonnifero.
Pece bianca È lo stesso che rasa e/o rafa di pino
Pugillo è tutto quello che si può prendere con tutta la sommità delli denti
q
r
Rosmarino L’erba della memoria. Un tempo si credeva che possedesse un’influenza stimolante sulla memoria.
Reina Foglie d’Erba della Reina, o Nicotiana, oggi volgarmente Tabacco
Reubarbaro Radice di rabarbaro,
s
Scudo d’oro E’ lo stesso, che dramma e l’ottavo d’un onc., cioè tre denari.
Santolo e santolo citrino
Sfilacci di tela di lino e/o cotone non trattati.
Sambuco Le mele si conservano meglio in strati separati da fiori secchi di sambuco
t
Trementina
di Venezia
Tiglio Per infusioni e i fiori danno un miele pregiato.
u
v
Verderame Utilizzato normalmente per curare la vite.
Viburno Arriva in Europanel 1700 - In America in passato veniva somministrato alle schiave per impedirgli di abortire i figli frutto di violenze e non desiderati, ma preziosi per il padrone: infatti contiene la scopoletina, un rilassante dei muscoli uterini, e per questa sua proprietà viene utilizzato anche per alleviare i dolori mestruali. Essendo presente anche la salicina, sostanza affine all’acido acetilsalicilico, (contenuto, per esempio, nell’aspirina), che può provocare danni al feto, in gravidanza va assunto sempre dopo aver consultato il medico. È utile anche per attenuare febbre e dolori. Il decotto si prepara facendo bollire, in una tazza d’acqua, peno minuti, due cucchiaini da tè di corteccia essiccata. La dose massima è di tre tazze al giorno. L’uso terapeutico va seguito da un medico. Il viburno, originario degli Stati Uniti, ha un portamento arbustivo nelle regioni settentrionali, ma diventa un ‘ piccolo albero in quelle meridionali. Le foglie, ovali, acuminate, hanno margine seghettato. In autunno diventano rosse e poi cadono. Tra aprile e maggio compaiono i fiori, numerosi, bianchi, riuniti in vistose infiorescenze a corimbo. In autunno l’arbusto si riempie di frutti, drupe ellittiche di colore rosa prima e nero-bluastro a maturità. La pianta è apprezzata come ornamentale nei giardini per i giochi di colore che sottolineano i cambi di stagione
Vitriolo
z
Zafferano La bisnonna lo coltivava e lo utilizzava come antispasmodico oltre che in cucina.
(*) da terminare giugno 2007
Dalla raccolta delle ricette 1790 - 1820 - 1870 - 1939.
TAVOLA – De’ Morbj, e Rimedj principali che si contengono nelle due parti.


Sono elencati i mali conosciuti in quel tempo ( 700, 800 e parte del 900) nelle campagne e nelle montagne piemontesi ed i loro rimedi per curarli.

1 2
De’ Morbi, e Rimedj principali che si contengono nella Prima Parte De’ Morbi, e Rimedj principali che si contengono nella Seconda Parte
Per sanare diverse infermità esterne………………… Note 2007 Per sanare diverse infermità interne.
* *
Per qualsiasi malanno Per qualsiasi malanno
A 1a A 1a
Accessi delle febri Accessi delle febbri v. febre.
Aqua catgmatica per separare gli ossi tarlati Acqua di noce, purgativa per chi patisce male alle rene, v, rene. 1a
Acqua celeste per i cancri. Della Reina per purgar la bile,
Albugini degli occhi lassativa, per ogni sorte di ostruttione, purgativa, per l’idropesia, minerale,
Ammaccature. Per diversi mali, dell’ospitale di Parigi
Antimonio, modo di prepararlo Antimonio diasoretico
Apostene d’ogni sorte per guarirlo, della testa o esterne o interne Appetito per conservarlo, per destarlo, per eccitarlo
Aperture de’ fanciulli, vedi rotture Apertura, v. rottura
Apoplessia. Apoplessia, Aposteme , Asma,
Ascelle, per lavarne il fetore. Avviso toccante la purgazione.
B B
Balsamo per diverse infermità, per ferite, d’Arceus per le piaghe Bestiame per preservarlo dal mal contagioso
1,2,
Bubboni pestilentiali Bevanda da pigliarsi quando v’è malignità, cordiale per la febre
Buboni per aprili senza lancetta. Bile, acqua per purgarla dolcemente
Budello di fanciullo quando esce. Bocca per lavarne il puzzone
Buganze Butiro, grasso,olio modo per stagionarlo
Bracce offese
C C
Caduco, v. mal caduco Caduco, o mal caduco
Calendula modo di cavarne il succo Calor di fegato, fegato cronico
Cadute, cagionanti, storcinanti, delle donne gravide Canna della gola, per addolcire l’asprezza.
Calli Capel venere, siroppo eccellente
Calor eccessivo di tumore per mitig delle reni Capo, testa.
Cancro, osservazioni per curarlo Carboni
Cani morsicati acciò non diventino rabbiosi Carne escrescente, v. escrescenza
Capelli, poveri per dissecarli. Catarro, proveniente da causa freddo
Carboni pestilentiali Cervello, per scaricarlo
Catarro Cibo per ritenerlo
Carne, per preservarsi, morta, putrida, per farla rinascere senza corruzione, escrescente Coliche d’ogni sorte, Renale, Biliosa, Ventosa, Nefritica
Cavalli per la lepra, quando sono inchiodati, quando non possono piegare per rigidezza le gambe. Costipazione
Cavar piombo, o ferro dalle ferita, Contagione, v. peste.
Cimici Cornacchina, polvere
Colica ventosa Costa, mal di punta.
Cerotto eccellente per ogni sorte di piaghe così vecchie, come nuove Crudezza di stomaco, mal di stomaco
per l’ulcere delle gambe, per ogni sorte di ulcere. Cuore, per le passioni, per il male
Cervello per purificarlo, per chi la perduto Cure, suppositorij.
D
Cervo oglio modo di prepararlo Debolezza, per rimediarvi
Cicatrici per scancelarne il segno Denti per levarne il dolore
Contusioni Digestiva, polvere.
Crepatura delle labra, delle mani Dissenteria
Crudità Donna per partorir felicemente
D
Denti per levarne il dolore per confortarle
Per fermare il sangue dopo aver cavato il dente Dormire, acqua per fa dormire,
E
Dolore di ogni sorte, per mitigarlo Ebulitioni di sangue, v sangue
Dolor di denti. v. denti Emoroidi
Dolor di testa. v. testa Ensiati
Dolori proveniente ds causa fredda Epilessia
Dolor di fianchi. Epilessia, mal caduco.
E Erisipile ,
Escrescenza di carne per levarla
Emorragia d’alcuna piaga, per fermata di naso. F
Emorroidi esterne ed interne Febbre di qualunque sorte, lente, putride, e per gli accessi
Ensiatura in qualunque parte del corpo Febre, terzana
de’ ginocchi, fredda, “ Quartana,
Erisipile “ Intermittente, fredda
Erpete, volatiche. “ Calda e frenetica
Escrescenza di carne. “ Pestilenziale
Febre di ogni sorte , per gli eccessi “ Maligne delle perpurate
intermittente, quartana. Sudorifere per le febri
Fegato per purificarlo Fiacchezza, debolezza. Fianchi,
Ferite, Oglio vulnerario, Balsamo eccellente Fior bianco,
Vino calibeato per fermarlo
Fistole
Ferite superficiali, semplice di spada o di coltello, per scancellare i segni Flussioni delle braccia, acri, caldo, di freddo, polmoni della gola
Fettore, v. puzza Flusso epatico, di sangue.
Flemma per purificarla, Freddore
G
Flussione, senza ensagione delle bracce e spalle, fredde, delle guance Gialezza,
Flusso grande de’ mesi Ginepro conserva,
Fianchi, dolore de’ fianchi Gola per levarne il male
Fistole, che vengono negli angoli degli occhi Gonorea, ò sia discollamento, virulenta, o no
Francese, vedi mal francese Gotta
Frenesia, v. pazzia Grassi ogli e butirro modo di conservarli.
Frecce penetrate per guarirle Gusto depravato, per rimediarvi
Foruncoli per aprirli senza lancette. Erbe vulnerarie modo di coglierle, e servirsene.
G H
Gambe, di cavallo per farle piegare, di fanciullo, che duri fatica in camminare per fortificarle. Ulcerate Humori crassi, e riscosi per dissecarli
Gangrene I
Gargaglioni, v. tumori Idropisia
Gengive per fermare il sangue dopo aver cavato il dente. Inchiostro per fabbricarlo
Glandole Indigestione
Giunture indurite per rammollirle Infiamazione, e degl’occhi
Gotta, granso, Ingrassarsi
Guance ensiate per flussioni. Ipotrasso per farne l’essenza
H L
Hernia acquosa e ventosa Languidezza
Hidropesia Lassativa , acqua eccellente
I Lavativo, purgativo, rifrigerente, rinfrescativo
Impiastro nero per ogni sorte di piaghe Lepra nascente
Impiastro manus Dei Letargia
Impiastro per le poppe delle donne, Letto, per chi orina a letto per liberarlo
per le ulcere delle mammelle Liquor dorato di molte virtù
per le flussioni fredde
M
per il mal di matrice, per favorire e sanara i Gargaglioni, ò siano tumori, per ogni sorte di dolore Mal di stomaco , per scaricarlo da cattivi umori, per la debolezza, delle donne ancora fresche di parto.
per le Scrofole, Mal caduco
Inchiodatura dei cavalli Mali incurabili
Indigestione Mal di punta, senza febre
Infiammazioni , lacrimose d’occhi Mal contagio, per preservarne il bestiame
Infermità esterne pietra medicinale, per diverse balsamo eccelente, veneree, velenose. Mal Venereo
Intestini, v. budello Matrice per la soffocazione, per le ulcere, Melancolia
L
Labra crepate per il freddo, Membri ritirati
Latte delle donne di parto in troppa abbondanza Mesenterio per le ostruzioni
Lauro, v. oglio di lauro Mestrui ecessivi
Lepra de cavalli, Lividure Milza
M Minestra per poveri per darle il sapore
Macchie degl’occhi, Morsi di animali velenosi, rabbiosi
Mal francese, Mal di punta, falsa Mouruiglioni, v. varole
Mal caduco Mucillagini di seme di psilio per molti mali
N
Malincolia per purificarlo Naso per purgarlo, per istagnarne il sangue.
Mamelle, v. poppe Nervi per ogni dolore , ritirati
Mani crepate O
Matrice impiastro eccellente, per la suffocatione Occhi per la rossezza e inflamazioni,
Mestrui per il gran flusso per il mal d’occhi acqua
per suppressione per l’albugine nascente
Milza unguento eccellente, per purificarla Odore per farne pastelli, Ogly, Grassi, e butirri.
Migranea
Morsi degli animali, per conoscerne se siano rabbiosi, Oglio di zuccaro
di serpenti Oppilationi di milza, di fegato
di bestie rabbiose e velenose
Morsicati, acciò non diventino rabbiosi Orina grossa, spessa, renellosa, e pietrosa, per scaricarla,
Moruiglioni, v. parole per orinare molto,
Mule, v. buganze difficoltà di orinare per levarla,
N per la ritenzione d’orina,
Nasceza sul riso de i fanciulli per chi orina a letto
Naso per levarne il cattivo odore Orecchie per zuffulamento
Naso per istagnarne il sangue Ostruzioni per rimediarvi
P
Nate, Nervi per levarne il dolore, punti con aghi o simili Palato per levarne il male,
Pallori
ritirati o induriti, pesti amacati, v. indeboliti, tagliati per finirli. Paralisia.
Pastelli d’odore
O Perdite eccessive delle donne,
Occhi ricetta eccellente Peste, per preservarsi
per chi avesse perduta la vista, Petto, per il mal di petto,
Per rossore , per dolore, infiamazione lagrimose, , per flussioni,
per le fistole che vengono all’angolo Piaghe, vecchie,
Pietra
per le pane, macchie, ò albugini Pillole, preservative della pelle
Occhi poline dei piedi Pleurite, v. mal de’ punta
Oglio di lauro modo per preparalo, Polmone, per nettarlo, per rinfrescarlo,
Oglio di cervo per il sangue proveniente da esso
Oglio di balsamo anodino, mitigativo e vulnerario, Polvere cornacchina, della china per ogni sorte di febre, digestiva
Oglio di vino per ogni sorte di piaga, Poppe per ulcere,
Potione, v. bevande
Oglio eccellente per averse infirmità Ptisana, v. acqua,
Purga,
Onguento nero per ogni sorte di piaga Purgativo eccellente,
Pustole
Onguento refrigerativo per le infiammazioni, dell’erba nicotina, Putredine interne, per scacciarle,
Putrefationi,
di maggio, per i fanciulli che sono aperti per la sciatica, per i dolori freddi Puzzore della bocca,
verde, R
Orina, difficoltà di orinare Ruacedine
Ossi tarlati, acqua per separarli Renella
rotti, per cavarli Reuma, v. catarro
Ostruzioni, de gl’intestini, per levarle Rimedji per i poveri
Reni acqua purgativa, per le ostruzioni, aggravate,
P Rinfrescativo , Rogna
Palpebre. Prurito delle palpebre, Rose tinture, rossezza per levarla,
Rotture de’ fanciulli
Pani, panicola, Gargaglioni, tumori
Pane degl’occhi S
Paralisia, inperfetta, v. granfo Sangue per purgarlo, per il flusso,
Pazzia corrotto, per le ebulitioni, per la perdita e per qualunque cosa
Peste Sanità, per confermarla,
Piaghe di ogni sorte, vecchie, e nuove, impiastro per sanarle Scabia,Sciatica,
Scottature
per modificarle e risolvere Secondino per farla uscire,
fatte col fuoco, Seme di Tiletro e sue proprietà
della testa per riunirle Sensi, per rinvigorirli,
Pidicelli Sete, straordinaria negli eccessi delle febri, per levarla,
Pidocchi del corpo per estinguerla nei calori,
Pietra medicinale per alcune infermità esterne. Siroppo, per molti mali,
Soffocationi, di Matrice, v. matrice
Piede per levarne la puzza ed il fetore, Sonnolenza,
Sordità, per rimediarvi
per scorticatura delle dita Spasimo , Suppositorij,
per distorcimento Sputo, difficoltà di sputare
Pizzicore, v. prurito Squinanzia, senza febre,
Pleura, v. punta Sudore, per procurarlo,
Polvere per dissecare i capelli, simpatica descrizione Stomaco, mal di stomaco, per fortificarlo
Poppe dell donne per aposteme, Sudorifero, contro le febri,
per i tumori e l’ulcere T
Modo per curarle, per le scorticature Testa, per ogni male, e dolore per purgarla, per romore,
Enfiate per cagione del latte Tigna,
per le piaghe delle stesse Tintura di Rose,
Porri acciò non ne nascono, Tosse vecchia, proveniente da acqua fredda, da calore,
Prurito delle palpebre Trachea per addolcire l’asprezza
Punta, v. mal di punta Tumori,
Punture di animali velenosi, V
Punture leggere di parte nervosa Vapori, al cervello per reprimerli,
Pustole del tifo, Varole, acciò non segnino,
Puzze d’ascelle, piede, naso. Veleno, Ventre, per purgarlo,
R
Rabbia, d’animali e morsi per provocarlo,
Renella per il flusso,
Reni per levarne il dolore longo ed inveterato,
per mitigare il calore per il dolore delle donne ancor fresche di parto
Reumtismo Venerei Mali, v. mali,
Rilaflazioni fresche Vermi
Rogna Vertigine,
Rogna maligna delle gambe Vino calibeaco
Rosmarino, v. ricetta
Rotture de fanciulli Vino per l’interno, e qualsiasi febre
Rotture cagionata da acqua e vento, detta hernia D’albelinge e vulneraria
S
Sangue da ferita , ò taglio da arrestarlo, dal naso per ristagno
delle gengive dopo tolto un dente Volatiche,
Scabia Vomito,
Sciatica massimo quando proviene da una colica renale
Scorpioni per le punture
Scorticature delle poppe delle donne U
Scottature d’ogni sorte, Ulcere, maligne
Scrosole o scrofole delle mammelle
Secondine per facilitarne l’uscita delle matrice
Serpenti per le morsicate interne,
Slocature
Simpatica, v. polvere simpatica Z
Soffocazione di matrice, v. matrice Zufolamento d’orecchio,
Spalle, offese, Zuccaro oglio
Spine, per cavarle dalle ferita, Zuccaro di saturno
Stomaco, per levarne il dolore
Storcimenti per cascate, di piede
Succo di calendule, modo
Supressioni di mestrui, v, mestrui
T
Tagli
Tela impiastrica
Testa per levarne il dolore
piagata, v. piaga, (spazio per foto)
Tigna de’ fanciulli, contagiosa La chiesa di Brisino
Tumori, che vengono alle poppe delle donne, ad nati o nati
per farli aprire senza lancetta
per risolverli, per mitigarne il calor ecessivo, pestilenziali,
v. bubboni, carboni non aperti
V
Valvole, acciò non segnuno, per levarne i segni, per la rossezza
Veleno oglio eccellente
Ventosità
Ventre per il dolore,per mantenerlo libero
Le ricette saranno tutte numerate e si potrà avere l’immediato riferimento, per una rapida consultazione.
Vermi de’ i fanciulli
Vergine
Vomitino per morsicate da bestie rabbiose
Volatiche, benche invecchiate
vive, infiammate
Vino, oglio di vino
Viso, acqua eccellente, enfiato per flussione
Vista per chi l’havesse perduta, per accuirla.
U
Ulcere d’ogni sorte,
delle poppe delle donne,
delle gambe, Note. Nel trascrivere il testo ci sono state delle difficoltà per l’uso della “ v ” e la “ u “, la s e la f la esse tedesca ecc., si possono
per nettarle, veneree, v. infermità confondere, pertanto ci potrebbe
Udito per acuirlo essere qualche errore.
Z
Fine
della tavola della prima parte. Fine
della tavola della seconda parte.

Della raccolta di ricette 1790 - 1820 - 1870 – 1939 - 1990.
Scelte, sperimentate e approvate.
Da terminare maggio 2007
Per sanare diverse infermità esterne, molto comuni, inveterate, e difficile da guarire. Tisana di Mamma Gin.
(*)
0 Per la digestione e per l’isonia. Salvia, Rosmarino, la punta di una pianta giovane Alloro Buccia di limone. (risolve molti problemi) una
foglia
0
1 Impiastro per ogni forma di piaghe, chiamato impiastro nero o l’onguento nero
Ingredienti Olio d’oliva 07 lb.
Pigliate Sfilacci ditela vecchia 02 lb.
Biacca in polvere 02 once
Litargirio d’oro 05 quarte
Cera nova Mezza lb.
Mirra polverizzata 01 lb.
Aloe polverizzato 02 once
Modo di comporlo
Metti in una Caldara tant’acqua quanto basta per una scodella di tisana. Quando l’acqua bolle aggiungi gli ingredienti e lasciali cuocere per due minuti. Scolala con un passino di tela in una tazza di terracotta vitrata ed aggiungere un cucchiaino di miele.
Mettere due libre di tela vecchia, e portile in una Caldara, gettatevi sopra le 7 libre di olio d’oliva, in modo che le pezze siano tutte inzuppate. Poi mettete il tutto sopra un fuoco di carboni, il quale non sia troppo gagliardo, acciocché non si appigli all’olio, e non abbrucci la pezza, bisogna rimescolargli dentro con una verga, ò spatola di ferro finche le pezze siano tutte disfatte, il che conoscerete mettendo un poco sopra un tondo, ò tagliero, osservando, che non vi si riconosca più filo di sorte alcuna. Fatto questo leverete la caldara dal fuoco, e quando cesserà di bollire vi getterete a poco poco, sempre rimescolando, la libra di biacca, dopo ritornerete al fuoco per un momento di tempo, poi lo lascerete, e vi metterete, ancor sempre rimescolando , le cinque quarte, cioè a dire 15 once di litargirio d’oro, havendo prima di tutto ben polverizzato. Dopo bisogna far ribollire un poco,e mettervi la mezza libra di cera non va tagliata in pezzetti, e gli darete ancora una bollita, e poi la lascerete, e vi metterete a poco poco come sopra rimescolando sempre, la libra di mirra polverizzata, e la farete ribollire ancora un poco, poi la leverete dal fuoco, e vi aggiungerete, sempre rimescolando, le due once d’Aloè ben polverizzato, e ritornerete la caldara al fuoco lasciandola pigliare due o tre ribollite: Dopo ne metterete un poco sopra un tondo per vedere se si attacca, perché se sarà troppo tenero, bisognerà far bollire ancora dolcemente, fino che sia ridotto in conveniente spessezza. Dopo che sarà fatto bisognerà levarlo dal fuoco, e metterlo sopra una tavola, o banco cavandolo con un mescolo, lasciarlo raffreddare, e quando sarà freddo lo farete in pastelle, longhetti e rotondi. Se per disgrazia nel farlo bollire vi s’appigliasse al fuoco, bisognerà aver pronto un coperchio, per subito coprirne il vaso (caldara) che così lo soffocherete, ed acciò che non vada male cosa alcuna, bisogna metter questo vaso in un vaso maggiore: E questo accorgimento deve servire per tutte le altre ricette di questa natura.
Modo d’oprarlo.
Se la piaga e sopra la pelle bisogna applicarvi sopra l’empiastro, asciugandolo tutte le sere, e continuare così, fino che sia guarito. Se vi appare qualche escrescenza di carne, , bisogna medicarla, come havete cominciato, poiché ella si abbassa naturalmente. Se vi è della carne morta, e che la piaga sia vecchia, bisogna pigliare un pastello dell’Impiastro, metterlo in una pignatta con sei cucchiaini di d’oglio rosato, ò in sua mancanza, doglio d’oliva, e far liquefare il tutto insieme, poi pigliare dei sfilacci di tela a proporzione, metterli dentro, e farli tutti inibire : dopo metterli in un'altra pignatta, la qual diligentemente coprirete, acciocché ne conservi la virtù. Quando lo vorrete adoperare ne pigliate un poco, gli metterete nella piaga, la qual farete, che resti tutta coperta di sfilacci, e questi ve li metterete nella piaga, e questi ve le metterete senza che siano calcati, ne intortigliati, acciocché n’esca l’humore a suo agio. Questi sfilacci bisogna mutare sera e mattina, ma lo stesso impiastro può servire per un giorno, e quando anco fosse scoperto l’osso, voi metterete questa tela così preparata, e quando ben la piaga fosse nera, che leva ogni nerezza, senza che cadono gli ossi.
Note
a che se il buco della piaga è troppo piccolo, e profondo, vi bisogna mettere un piccola benda di lino,per tema, che non si possono vedere gli sfilacci, avendo prima bagnata detta benda nell’onguento liquefatto, e guardare che non sia troppo calcata, acciò che non possa uscir l’humore
b che la benda non deve andar fino in fondo, per la carne, che cresce, che se la cicatrice è troppo piccola, ò che il paziente sentisse troppo incomodo,per la benda, bisognerebbe infilar nella piaga dell’onguento liquefatto,nell’oglio per poi applicarvi sopra l’impiastro.
c che bisogna mutar l’impiastro ogni giorno, ed ogni sera purgar la piaga
d che questo impiastro si può far di maggiore o minor quantità, secondo che torna più comodo, con l’accrescere, e questo avvertimento deve servire per tutte le altre ricette cos’ esterne che per quelle interne.
0
2 Cerotto eccellente per ogni sorte di piagha così vecchie, come nove.
Ingredienti Oglio rosato 1. lib.
Pigliate Rafa (rasa)di pino 1. lib.
Cera Gialla Nuova
Foglie d’erba della Reina, o Nicotiana,
oggi volgarmente detta Tabacco, (un manipolo)
Fogli d’Iperico, o sia Perorata, (un manipolo)
Trementina di venezia 10 once
Vin rosso gagliardo, un bicchiere
Modo di Comporlo
a Bisogna pigliar la libra di cera gialla, e la libra di rasa di pino, ridotta in più pezzetti, metterli in un caldaro, e farle liquefare, sempre rimescolandovi dentro. 2. Quando queste cose sono liquefatte, vi si metterà la libra di’oglio rosato, rimescolando. 3. Vi si aggiungerà il succo d’erba della Reina, e dell’Ipericon, espresso con un pannolino, havendo pestato dette erbe in un mortaro, questo succo sarà circa a tre terzi di una scodella, e lo mescolerete con le dette materie rimescolando sempre senza farle bollire. 4. Vi metterete la trementina di Venezia, finalmente vi aggiungerete il vin rosso gagliardo. 5. Quando questa mistura sarà fatta , la lascerete raffreddare: la impasterete nel Caldaro per unirla: la lascerete così in massa, ò la farete in piccoli pastella rotondi, e longhetti. 6. Il liquore che rimarrà nel Caldaro, può servire per lavar le piaghe. Il modo di usar questo impiastro è simile a quello di sopra.
0
3 Impiastri chiamato“Manus Dei“ delli suoi effetti miracolosi.
Confesso veramente, che la composizione di questo Impiastro pare a prima vista difficile, che le droghe che le compongono sono molto considerabili, e che queste due considerazioni potrebbero far ritirare molti dal intraprendere la composizione: le proprietà sono miracolose, e tutte divine; e che perciò egli è giustamente chiamato “ Manus Dei”, à Empiastro Divino, ho stimato di doverle proporre per le prime, acciocché niuno si rifiuti di intraprenderlo per proprio beneficio, poiché non vi è quasi niun male esterno al quale egli non possa guarire.
Proprietà di quest’Empiastro.
Egli modifica la piaga: la fa risolvere, e fa rinascere la carne senza cagionare alcuna corruzione. E’ buona contro ogni forma di Enfiatura (*)gonfiatura, in qualunque parte del corpo che ella sia; parimenti se qualcuno havesse la testa enfiata fuor di modo; havendo prima di applicare l’impiastro rasato i capelli. Matura e guarisce ogni sorte d’Aposteme, le Glandole, il Cancro, e le Fistole: vale contro ogni morsicature delle bestie rabbiose, e velenose … à sé insensibilmente il veleno. Guarisce le piaghe dell’Archibugiate (*) arma da sparo, & ogni altra causata dal fuoco, causa il piombo, il ferro, o altre cose delle ferite. Cura gli ossi rotti, se ve ne sono delle piaghe, e guarisce parimenti dai colpi delle frecce penetrate. Unisce i nervi tagliati, in qualsivoglia maniera, Guarisce le Scrossole, ed altre Aposteme della testa, ò interne o esterne. Giova contro la peste, e perché l’Impiastro sia applicata a tempo sopra il bubbone, o Carbone, egli non passeranno più oltre. Egli è buono contro ogni sorte di Ulcera. Contro la tigna de’ fanciulli radendo la testa prima di applicare l’Impiastro. Contro l’Emorroidi Esterne, ed interne ancora, applicandovi sopra l’Impiastro, levando quando sarà di bisogno e poi rimetterlo. Contro i Tumori e le Ulcere, che vengono alle Poppe delle Donne, con l’avvertimento che daremo qui appresso. Contro il dolore dei denti, molti se ne sono felicemente serviti, applicandolo alle tempie, o dietro l’orecchio della parte inferma. Altri sono guariti dal Raumatismo, o catarro applicandolo sopra le Vertebre del Collo, parimenti su le spalle, e braccia offese; egli può servir ancora per altri dolori del corpo. E si come questo Empiastro fortifica grandemente i nervi indeboliti, si può servirsene felicemente ancora quando sia pericolo di Paralisia. Egli è eccelente per le Fistole, che vengono nell’angolo degl’occhi, lasciandovelo per molto tempo. Per le Panne e l’Albugini degli occhi che provengono da luce troppo grande, come se si fosse cieco: Bisogna chiudere le palpebre & applicandovi per di sopra l’Impiastro per lo spazio di 15 giorni, o più. Per le fistole che rimangono dopo il taglio di una pietra. Per i tumori ad nati, ò nate, che volgarmente si dicono, lasciandovi sopra lungo tempo l’Impiastro. Arresta immediatamente il sangue d’una ferita, asciugandola bene, & e applicandovi sopra l’Impiastro caldo. Egli è eccellente per le scottature: Bisogna metter sei grani di sal trito in due cucchiai di aceto, e farlo intiepidire, acciocché si fonda, lavar subito con quello la scottatura, e poi applicandovi sopra l’Impiastro. Egli è buono a molti altri mali ancora secondo la speranza (*) di guarire, che se ne fa giornalmente, Vi molte persone, si stava in procinto di tagliare la gamba, le mani, ò i denti, che con l’applicazione solo di quest’Impiastro sono interamente guarite. Le sue virtù si estendono parimenti sino all’infirmità degli Animali, poiché egli è eccellente per la Lepra (*) Lebra dei Cavalli facendo aprire i grani delle pustole con un ferro caldo, radendo il pelo della larghezza del grano & applicandovi l’Impiastro. Egli è ancor buono per quando sono inchiodati, facendo liquefare un poco d’Impiastro in un cucchiaio, & applicandolo subito quando sarà scoperto il male.
Modo di comporlo Galbano (Un oncia, e due dramme) 1 onc, 2 dr
Ingredienti Amoiniaco (tre once, e tre dramme) 3 onc, 3 dr
Opoponaco 1 onc
Acero ben bianco 4 onc
Oglio d’Oliva 2 lib
Litargirio d’oro 1 lib, 1 onc
Pigliare Verderame 1 onc
Cera nova 20 onc
Olibano 2 onc
Bdelio 2 onc
Mirra 1 onc,2 dr
Calamita fine di levante 2 onc
Incenso 1 onc, 2dr
Aristolochia Bot 1 onc
Prima preparazione
Bisogna pigliare le prime tre droghe, le quali sono tre gomme, in pratica il Galbano, l’Amoniaco, , e l’Opoponaco, e pestarle in un mortaio di bronzo, scaldando di tempo in tempo il pistone, il qual deve essere di ferro, dopo bisogna metterle con l’aceto bianco in una pignatta di terra vittiata, che tenga in circa tre quarte, lasciandolo per lo spazio di due giorni e tre notti, rimescolandoli due o tre volte al giorno, con una spatola di legno, e se in questo tempo le droghe non si sono liquefatte bisogna lasciarle di più. Dopo che si son ben disfatte, bisogna vuotare ogni cosa in un bacino, che tenga tanto quanto la pignatta, ò più ancora acciocché non vada a male cosa alcuna nel rimescolare; e questo Bacino lo metterete sopra un poco di fuoco di carbone, come se si volesse fare un sciroppo, e fare cuocere il tutto sempre rimescolando fino a che sia consumato a metà, o in circa dell’aceto. Fatto ciò colerete ogni cosa con una stampigna, ò tela nuova in modo; dopo d’haverlo colato, lo ritornerete sul fuoco, e lo farete ribollire nello stesso bacino, fino che lasciandolo cadere una o due goccie con la spatola sopra un tagliere; conoscerete che le gomme sinspessiscono, e pigliano corpo, e che l’aceto sia tutto consumati, poiché allora voi lo leverete dal fuoco, e lo lascerete raffreddare.
Preparazione seconda
Fatto tutto quello che di sopra si è detto, si deve pigliare una Iibra , & un oncia dì litargirio d’oro,e l’oncia del verderame,l’un l’altro molto ben polverizzati, e setacciati, e metterli con le due libre e mezza d’oglio di oliva in un altro bacino a parte, e farli cuocere a fuoco lento, rimescolandoli continuamente con la spatola di legno , o di ferro, acciocché il litargirio non si unifica in una massa, continuando così fino a che le Droghe siano ben unite, & incorporare insieme: allora voi accrescerete il fuoco, e le farete cuocere finche vagano d’un colore d’un rosso scuro ,e quando le vedrete di questo colore metterete le venti once di cera tagliata in pezzi , e la farete liquefare nelle Droghe così cotte, sempre rimescolandole dentro: Essendo liquefatta la cera,e cotte un poco insieme alle Droghe, voi leverete ogni cosa dal fuoco, e le lascerete alquanto raffreddare. In questo mentre piglierete l’altro Bacino delle prime gomme gia cotte, e fredde, e lo porrete sopra un poco di fuoco per ritornarle a liquefare, sempre rimescolando dolcemente con la spatola, e quando elle saranno ben disfatte le vuoterete nell’ altra Bacino, il quale deve esser giù dal fuoco, & alquanto raffreddato , rimescolandole continuamente, e poi piglierete le polverii, che seguono per metterle dentro.
Ultima preparazione
Pigliate le due once di Calamite fina di quante ben polverizzate ( alcuni invece di due once ne mettono quattro) e metterle nel Bacino, dopo che l’havrete levato dal fuoco; perché sopra il fuoco il fuoco la Calamita farebbe subito sollevare molta schiuma le Droghe a segno, che andrebbero a male, ella va fatta scendere dolcemente da un cornetto di carta, cioè da un foglio di carta fatta a forma di scarrocci, e far scivolare dentro l’onguento sempre rimescolando. Dopo così havrete incorporato la calamita sola per lo spazio, che si direbbero due, o tre Pater noster, per meglio incorporarle piglierete le altre polveri; cioè l’oncia, e due dramme di mitra, l’oncia d’aristolochia rotonda ( alcuni ve ne mettono due once) l’oncia di mastice, le due once di Olibano, le due once di Bidellio, e l’oncia e due dramme d’incenso, e le mescolerete tutte assieme su un gran foglio di carta. Quando saranno ben mescolate le metterete su un gran corno di carta, come sopra, e le farete scendere a poco a poco dalla punta dello scarroccio, acciocché cadono così minutamente come fa la sabbia di un orologio (clessidra), intanto che un altro anderà sempre mescolando per incorporare bene, fino che, l’onguento diventerà nero e rosso. Voi conoscerete quand’egli sarà cotto bastanza se mettendone un poco sopra un assa di noce o sopra una tavola bagnata d’aceto, vedrete subito che s’indurisca. Quand’egli sarà cotto a sufficienza bisogna havere un gran tavola di noce, o di marmo, e bagnala bene d’aceto per vuotarne sopra l’onguento. E quando sarà freddo bastanza bisogna radunarlo insieme con le mani bagnate d’aceto, e farne pastelli della grandezza che si vuole, i quali ordinerete sopra una tavola parimenti spruzzata di aceto, o d’oglio, lasciandoli asciugare all’aria senza sole, e poi incartarli senza che si tocchino l’uno all’altro.
Modo di adoperarlo
E’ da sapere che questo Empiastro si può conservare per cinquant’anni, senza che si guasti e la di lui virtù è sempre meravigliosa. Non va adoperato prima dei tre mesi che sia fatto. Non bisogna distenderlo sopra pezze di lino, perché penetrerebbe, ma sopra un foglio, , o fustagno, con i detti bagnati d’aceto comuni, ò almeno di saliva. Non si devono mettere bende, né sfilacci di sorte alcuna nella piaga , ma quando vorrete applicarvelo, bisogna primieramente asciugarla destramente con una pezza netta di lino due,ò tre volte il giorno ,& ogni volta nettar bene l’impiastro il quale può servire per cinque , sei volte sena rinnovarlo, e più ancora: poiché raschiando la materia dell’impiastro: e lavandola con aceto ’ potrà servire per orto giorni.
Note.
a che, se la piaga fosse troppo profonda sarebbe bene di mettervi qualche sfilaccio, o benda inverniciata, e molta ben coperta da detto Empiastro.
b Che, il primo Empiastro , che si applica sopra la piaga deve essere lavato in capo di ventiquattro hore, e quelli che li mettono dopo non li devono levare,che dopo dodici hore, se non è ch’ it male habbi di bisogno di Ievarle prima per la copiosa materia che ne potesse uscire
c Che, l’infermo, o il ferito non deve mangiare né aglio, né cipolle , perchè così guarirà in otto giorni, cosa che non farebbe in due mesi se ne mangiasse.
d Che, quando voi ve ne servirete per le poppe delle Donne, e per ulcere non vi fa punto mistieri da mettervi pezze, nè sfilacci, ma va semplice Impiastro all’hor che il male si è aperto, per farlo aprire bisogna prendere sei pugni d’acetosa con una cipolla di giglio e pestarle insieme, e farlecuocere in un pignattino, con tanto butiro della grossezza di un uovo, un cucchiaio di agreste, e tanto lievito quanto una noce. Quando il tutto sarà cotto bisognerà metterlo in una pignatta prenderne un poco per farne un cataplasma sera, e mattina facendolo intiepidire quando s’applica, e continuare così fin che il male si sarà aperto.
0
4 Impiastro contro ogni sorte, di piaghe, e principalmente delle poppe delle Donne.
Ingredienti Grasso di Bue di quello che si trova attorno alli rognoni 1 e mezza lib.
Grasso di montone 1 e mezza lib
Pigliare Pece nera 1 lib.
Pece di Borgogna Mezza lib.
Cera nuova 1 lib.
Modo di comporlo Bisogna tirare i due grassi insieme, farli liquefare, e colarli con un colatoio, o pezza di lino, dopo metterli sopra il fuoco lento in un Bacino di comune grandezza, quando saranno ben liquefatti bisogna aggiungere la cera tagliata a pezzettini, dopo la pece nera, e finalmente la pece di Borgogna, rimescolando sempre questa robbie quando vi si aggiungeranno con una spatola, o verga di ferro, o di legno. Quando il tutto sarà ben liquefatto bisogna lasciar ancora il Bacino sul fuoco alfine di lasciar cuocere gli ingredienti: Dopo bisogna lavarlo, e gettarlo sopra una tavola per farne pannelli come abbiamo gia detto negli impiastri precedenti, e e conservarlo in massa



Della raccolta di ricette 1790 - 1820 - 1870 – 1939 - 1990.

I rimedii di Mamma Gin.
Ricette raccolte, usate, e sperimentate dalla pietà della medesima Dama a beneficio de’ poveri Languenti, con le quali ha sanato un infinito numero di Morbj così interni, come Esterni, e molti dichiarati incurabili.

Per sanare diverse infermità Interne, molto comuni, inveterate , e difficile da guarire. Scelte, sperimentate ed approvate. (*)
1 Dell’aqua di noce
L’acqua di noce, poiché da alcuni viene chiamata fontana di vita, occuperà qui a ragione il primo luogo in effetto le di lei proprietà sono così salutari, e meravigliose, ch’io non posso far di meno di non porle per le prime, acciocché maggiormente nasca in voi il desiderio d’intraprendere la compositione. Le seguenti ad dunque sono.
Le proprietà dell’acqua di noce.
Primieramente è ottima al mal di stomaco, e particolarmente quando proviene da crudezza, ò indigestione, e sia ò per rimediarvi quanto si patisce, ò pure per prevenirlo quando ve ne sia occasione. Se ne deve pigliare una cuchiata con un pò di zuccaro la mattina a digiuno una, o due volte la settimana al più , e dopo non bisogna mangiare e ber per due ore.
Vale per sanare gli eccessi della febre pigliandone un mezzo bicchiere, con altrettanto acqua rosa, mezz’hora prima dell’eccesso. Per preservarli dalla peste, ò aria infetta, se ne deve pigliare na cuchiata a digiuno ogni mattina, mescolandovi, se si vuole un poco di zuccaro.
Giova grandissimamente all’Idropesia, e particolarmente per quella specie , che si chiama Anasarca, la quale è universale. Deve prenderne il paziente per ordinario due cucchiate, con altrettanto vin bianco misturare insieme la mattina a digiuno, ò in qualsivoglia altro tempo ancora, purchè siano due o tre hore, che non abbia preso cosa alcuna,e continuare così otto giorni continui. Si deve per tutto ciò aver riguardo delle forze dell’ammalato, perché se è troppo debole, se glie ne deve dar di meno e non continuate per troppo tempo, o pure intermettete alcuni giorni di riposo nel corso degli otto giorni.
(*) 1. Coloro che temono, ò pure che attualmente si trovano gravati dalla pietra, pigliano il peso d’una dramma di Reabarbaro in polvere, e lo mettono in infusione in un bicchiere di quest’acqua entro una caraffa di vetro, subito fatta sera, lo facciano scaldar un poco, turata prima molto bene la caraffa, lasciala così fino alla mattina, allora lo colano con un panno di lino, spremendo molto bene il Reubarbaro; poi bevono il tutto, pigliando tre ore dopo un brodo. Ciò farà urinare una gran quantità di pietre e di sabbia. Ma bisogna pigliarla solo con del zuccaro. Ella conserva sempre in appetito.
Se si piglierà alla mattina un poco di vin bianco,con un pugillo di zuccaro dentro, tre detti dell’acqua guarisce il mal caduto, ed ogni forte mal di testa. Ed ogni volta che si prende bisogna essere digiuno, e star tre ore senza mangiare. Notate, che ha questa proprietà meravigliosa di non guastarsi mai purchè la Caraffa, quella vien conservata sia ben chiusa.
Modo di prepararla
Pigliate quella quantità di noce che vorrete, così come le trovate sugl’alberi alla fine del mese di maggio, o la più tardi al principio di Giugno. Pestatele, e tenete nota del peso: pestatele in un mortaio di pietra, dopo distillatele a fuoco lento; e conservate l’acqua, che ne uscirà in una caraffa di vetro, mettendovi un poco di cannella, e di sandalo citrino a vostra discrezione a proporzione dell’acqua e turatela bene. Circa al quendice di Giugno, pigliate il medesimo peso delle noci di prima : pestatele come le altre, aggiungetevi la prima acqua distillata, che avete conservato, e confuso insieme, distillatelo con lo stesso vaso di prima, ed a fuoco lento come prima, e conservate questa seconda distillazione in un vaso di vetri ben chiuso. Finalmente verso il 10 di Luglio pigliare ancora il medesimo peso di noci di questa stagione; pestatele ancora esse; aggiungetevi la precedente acqua distillata (acqua piovana), ed essendo le due cose molto ben confuso insieme come prima distillerete di nuovo a fuoco lento nel medesimo vaso o Lambicco. Mettete poi questa ultima acqua, che ne uscirà in una caraffa, o due di vetro ben chiuse, & esponetele al sole per lo spazio di quindici giorni, o di tre settimane, e conservatela al bisogno.
2 Acqua di Caffia purgantina per quelli, che patiscono male alle rene
Pigliate il midollo di Caffia ben monda un oncia; mettetela alla sera in un piatto; pigliate dopo un mezzo boccale di acqua; fatela bollire con un po di liquerizia, fino che cali un poco più della metà, e quella acqua così bollente versatela sopra la Caffia, e coprite bene il piatto. Alla mattina colatela, e inghiottitela.
Modo di cogliere, e di servirvi dell’Herba vulnerarie, che si trovano su i monti dell’alto vergante, e i nomi . Ingredienti Quantità
Pirola Si mfitto petreo, ò Consolida media
Patta di leone, ò Leontapetalo Angelica selvatica
Sanicula Virga aurea
Sanicula minore
Si deve mandare nel mese di Luglio dal Plenilulio, fino al Novilunio un buon esperto per tale effetto sopra i monti, a raccogliere di tutte lo sopradette herbe quella maggior quantità, che saà possibile, le quali le anderà mettendo in alcuni sacchi, e dopo che saranno raccolte si poteranno tosso, che si potrà, ove si vorranno far seccare,che doverà esera una camera asciutta, nella quale, mondare con molta diligenza di ogna lordura, & altre herbe, che vi fosseroraccolte insieme, si devono distendere sopra lenzuoli, ò altre panni di lino, e coperte ancora con altre lenzuoli,, accioche secchino ugualmente, e nette, e quando saranno ben frsche, secche, le mettete in sacchi di carta ben calcate, e quando, se ne vorrete servire ne dovete pigliare da ciaschedunaquanto farebbe un oncia, e mescolate tutte insieme, le tritate molto minute, e le mettete insieme con una pinta di vin bianco in una pignatta di terra cotta, ò di rame, ò di bronzo ben netta di ogni sorte du grasso, e le farete bolllire ben coperto per tanto tempo (che otesse quocere un uovo fresco ben duro); allora le leverete dal fuoco, lasciandola tuttavia così coperte nella pignatta, e quno ne vorrete pigliare, il ch’è deve essere al mattino digiuno, e due ore prima di cenare, ne colerete un piccolo bicchierino, e lo fare scaldare prima, che di pigliarlo. Si deve osservare, che quando vi è della febre,bisogna mettere la meta d’acqua per farla cuocere, e quando la necessita e è urgente, si deve l prenderala la mattina; detta portione è buona, e giovamento ogni hora, e si deve prendere più calda.
Sciroppo di vino per molti mali Ingredienti Quantità
Acqua di Euglossa, di Borragine, di cardo santi, di papaveri rossi, fra tutte insieme un boccale e mezzo
Acquosa 1 boccale e mezzo
Cannella ben pestata (mortaio di pietra) 6 once
Angelica selvatica 3 once
Dittamo bianco 3 once
Malvasia o vin bianco 1 boccale e mezzo
Zuccaro fino o di Madera 1 Libra
Preparazione
Vanno mondati molto bene il Dittamo, e l’Angelica e poi tagliati in pezzetti. Dopo vanno messi in un gran secchio con la Cannella pesta, e tutta l’acqua , ed il vino lasciandoveli in infusione per 24 ore dopo distillerete ogni cosa in Bagno Maria, e uscirà un boccale e mezzo di liquore. Pigliatene un mezzo boccale, e farevi dissolvere à fuoco lento mezza Libra di zuccaro, dopo fatelo bollire un poco, per dargli qualche lieve consistenza di sciroppo, il qual sarà chiaro come acqua, & dal gusto molto grato.
Notare.
a che questa distillazione deve essere così dolce, e lenta, che ha da durar otto giorni
b che questo sciroppo va tenuto ben chiuso, che durerà longo tempo. Se ne deve pigliare una cucchiaiata sera e mattina. Egli è eccellente per ogni infreddamento sia freddore, catarro, tosse vecchia, per le passione del cuore, e del Cervello, spasmo, soffocazioni, veleno, contaggione, peste, varole, moruiglioni. Contro la Latargiria, per far partorire felicemente le donne, e per rimettersi in forza, chi si trovasse indebolito

3 (T)Prisana, ò sia Acqua cotta aperitivo temperata; eccelente per ogni qualità di persona, Fanciulli, & altri, ma particolarmente per i vecchi.
Iingredienti Quantità
Avena mezza misura
Cicoria selvatica Un soldo (un piccolo pugno)
Acqua di fiume 6 pinte
Cristallo minerale una mezza oncia
mele 3/4 cuchiate, tre once
Si deve pigliar mezza misura d’Avena della migliore, e netta, e lavata; un soldo di cicoria selvatica colta di fresco; che sia quanto un piccolo pugno, e va fatto bollire ogni cosa insieme a 6 pinte d’Acqua di fiume per tre quarte d’ora a fuoco mediocre. E poi aggiungetevi una mezza oncia di Cristallo minerale, fino a 15, denari, e tre o quattro cucchiaite di mele da mangiare, delle migliori, che sia circa un quarte de’ peso, e tornar far bollire il tutto ancora insieme per una mezz’ora , e dopo colare ogni cosa con un panno di lino, e mettere ciò, che ne uscito in un secchio, ò altro vaso, e lasciarlo raffreddare. Di quest’Acqua ne prenderete la mattina a digiuno due buoni bicchieri,continuare così per lo spazio di 15 giorni, senz’alcun obbligo di stare a letto, ò in Casa; senza salassarsi, ne altre delicatezze,ma vivere secondo il solito. I deboli non ne pigliono che un sol bicchiere, e ne sentono molto giovamento. Quelli, che sono ripieni, ò costipati, possono cominciare con qualche lassativo, o leggera purga, acciocché il rimedio operi meglio. Questa bevanda è molto dolce, nelle sue operazioni , purga molto bene i reni: fa urinare grandemente, sputare, purgare il naso; scarica il cervello; netta il polmone; il fegato; la milza; scaccia tutte le putredine interne; ogni dolor di testa; renella; pietra nuovamente formata(calcoli); ogni febre quartana (malaria); Terzana; ancor invecchiata (recidiva); ogni forte colica; e mal de invecchiata, ogni sorte di scabia; rogna; fiacchezza di membra; sonnolenza; desta l’appetito; fa dormire; rinfresca; ingrassa; fortifica; invigorisce tutti i sensi; e mantiene in sanità. Ella è molto nutritiva,, e par, che operi ancora uno o due mesi dopo che si è pigliata. Né tempi della Canicola, opera meglio che qualsiasi altra stagione, e ripara meravigliosamente le forze, e l’esperienza fa vedere, ch’ella e un rimedio universale per ogni malattia (ricostituente). Si può pigliare ogni giorno, senza che possa far danno alcuno, fuorché nei grandi geli, e freddi, eccetto se si sta ritirati in luoghi ben caldi. Per conservarli sano basta pigliarne per 15 giorni una, o due volte l’anno principalmente nei grandi caldi. Ella non rilassa troppo l ventre, ma scarica bene ogni urina grossa, e spessa, e renellosa, e pietrosa, ed ogni altro humor peccante. Monsù di S. Caterina, Medico celeberrimo, ne pigliava tre volte l’anno, cioè à dire avanti l’invernata, verso le Palme, e nei caldi maggiori dell’estate. E con la virtù del rimedio tale è vissuto fino a 120 Anni. Ella è approvata per molti altri ancora, quali sono stati per un tal mezzo guariti da molte infermità inveterate, ed incurabili, senza l’aiuto di niun altro medicamento, ne lavativo, ne salasso. E soprattutto ella ha sanato un dolor di testa continuo, ed inveterato, creduto senza rimedio, ed alcune flussione di bracce invecchiate
4 (T)Prisana, ò sia Acqua cotta per purgar dolcemente la Bile, chiamata volgarmente Prisana della Reina.
Ingredienti Quantità
Senna
Pimpinella Una brancata
Cedro Uno
regolizia rametto
Cristallo minerale 20 grani
acqua 1 bicchiere
Preparazione garofoli spezie
Pigliate quanto farebbe il peso di un Doppia di senna, & una brancata di Pimpinella, dopo pigliate un Cedro tagliatelo in due, e una metà tagliatala in pezzi, e dell’altra spremete il succo; sminuzzate un ramo di regolizia, ed aggiungetevi 20 Grani di Cristallo Minerale. Allora mettete ogni cosa in un vaso di terra di Faenza, mettetevi sopra un bicchier d’acqua della più leggera, vi si possono aggiungere tre garofoli, e lasciate così il tutto in infusione per lo spazio di dodici hore; se lo stomaco è debole. L’infusione si dovrà fare sopra le ceneri calde.
4 Altra Prisana lassativa.
Ingredienti Quantità Tempo
Senna 1 oncia
Polipodio pestato 6 dramme
Cristallo minerale 2 dramme
Rose rosse selvatiche 2 dramme
Regolizia 6 dramme
Pugillo e/o anise due
acqua Un boccale e mezzo
Pigliate un oncia di Senna; sei dramme di Polipodio pestato; due dramme di Cristallo Minerale; due dramme di Rose rosse selvatiche; sei dramme di regolizia; un Pugillo o due di anise; fate stare ogni cosa in infusione con un boccale e mezzo di acqua per 14 hore; e poi colatelo. Di questa Prisana voi ne piglierete un bicchiere alla mattina, e due hore dopo un altro bicchiere, e tre ore dopo un brodo, il quale dovrà essere preso freddo
5 Prisana, o specie d’Hidromele per ogni sorte di ostruzione, e per guarir ancora dall’Idropisia.
Ingredienti Quantità

Preparazione







Per sanare diverse infermità e difficile da guarire.
Per una buona alimentazione. Cereali.
( le parti in corsivo sono state aggiunte agli appunti di famiglia.)
Frumento. Il frumento è ricco di minerali (calcio, magnesio, sodio. potassio, cloro, fluoro, zinco, rame ecc), e sotto forma di olio di germe contiene molte vitamine, fra cui A, D, E (utilissima per combattere qualsiasi processo di degenerazione e invecchiamento dei tessuti, e perciò ampiamente utilizzata nel settore farmacologico cosmetico). Un chicco di grano contiene dementi bendi- ci per il nostro organismo. e per questo motivo ha costituito per secoli la base dell’alimentazione, consumato ovviamente, in forma INTEGRALE. Ancora oggi. secondo alcuni, il pane ottenuto da farina integrale con lievito naturale e cotto a legna, sarebbe particolarmente indicato all’uomo. “ Parallelamente al diffondersi della dieta mediterranea, questo cereale è stato nuovamente valorizzato e sottoposto a nuovi studi. Così sono stati sfatati alcuni miti e rivalutate le proprietà del grano.
Ad esempio è FALSO che il frumento fa ingrassare: 100 gr di pane, ad esempio, contengono mediamente 1-1,2 gr di grassi, dei quali il nostro bisogno giornaliero si aggira sui 60 gr. E altrettanto FALSO che il pane che ci vendono come integrale faccia sempre bene: assai spesso, infatti, il panettiere si limita ad aggiungere crusca alle comuni farine bianche, già impoverite di molte sostanze. In tal caso paghiamo di più per avere un prodotto comunque depauperato, senza contare che ovviamente i fornai, artigiani o industriali, avvezzi a questo genere di sofisticazione, per aumentare i guadagni non esitano ad adoperare frumenti di qualsiasi provenienza, avvelenati dai pesticidi. Soltanto come farina integrale e cotto al forno, cioè sotto forma di pane, dolci e biscotti, è buono al 100% per sani e ammalati. La farina bianca di frumento produce muco nel corpo umano ed è perciò da evitare.”
Segale. Anche la segale contiene in gran quantità carboidrati, materie azotate e sali minerali (soprattutto ferro e calcio). Per questo, oltre che una proprietà fortemente energetica, ha la capacità di fluidificare il sangue e di essere quindi un efficace antisclerotico.
“Infatti presso so i popoli che abitualmente consumano pane di segale sono assai rare l’arteriosclerosi e le malattie cardiovascolari in genere. Tuttavia, essendo difficile digerirla, la medicina di Ildegarda la ritiene buona solo sotto forma di pane e solo per i sani. La digestione della segale può creare difficoltà alle persone ammalate o deboli di stomaco.”
Avena. Il suo potere calorico la rende adatta anche ai bambini in fase di crescita e più in generale a quei soggetti, piccoli o grandi, che periodica mente necessitano di un supplemento di energie: astenici e ipotiroidei, ad esempio, purché con il sistema circolatorio perfettamente in ordine. In questo senso Ildegarda afferma che l’avena ridà il buon umore. Tuttavia, dato il suo potere eccitante e l’affaticamento che procura alla circolazione, la bisnonna la considera buona solo per i sani e gli ammalati non gravi, che abbiano, comunque, circolazione e pressione in ordine. Dà buon umore, un bell’incarnato e una carne sana. Per gli ammalati e le persone con problemi circolatori non è consigliata, per cui è meglio non somministrarla neppure sotto forma di zuppa.
L’avena contiene numerosi sali minerali e in particolare quantità il ferro; è inoltre ricca di carboidrati, grassi, vitamine preziose quali la B1, B2, PP e D. Per questo motivo è altamente energetica (persino un po’ eccitante) ed è diventata la base alimentare in alcuni Paesi particolarmente freddi, come la Scandinavia, la Scozia e l’Inghilterra, (dove si consuma al mattino sotto forma di «porridge»: fiocchi d’avena, acqua, latte e zucchero).
Orzo. Dell’orzo si consuma la semenza, fondamentalmente in tre forme:
• come orzo mondato, cioè liberato del suo involucro;
• come orzo penato, ottenuto quando i semi, liberati del loro involucro, sono poi sbiancati e puliti meccanicamente;
• come orzo germinato, ossia malto, utilizzato poi in vari modi (tostato, è già un ottimo surrogato del caffè e non danneggia la salute); l’industria alimentare lo usa per preparare la birra.
Contiene numerosi sali minerali e ha molte proprietà, per cui oggi lo si consuma diffusamente; eppure Ildegarda ne sconsiglia l’uso, perché accanto ai benefici, peraltro molti, vi sono troppe controindicazioni.
Così ella sostiene infine che non è adatto al consumo perché porta danni sia ai sani sia agli ammalati. Nell’elenco della pagina seguente sono citati gli alimenti che, secondo la bisnonna , favoriscono la salute dell’uomo o, almeno, non la mettono in pericolo. Importante: come regola generale, fare uso solo di cibi maturi, poiché solo questi hanno avuto il tempo di sviluppare le qualità favorevoli alla salute. Importante far uso solo di cibi naturali e maturi.

(*) la cipolla da inserire.

“(n.d.r.) Tra tutte le piante, l’aglio è una di quelle che vantano senz’altro riferimento storico antichissimo ed origini molto controverse. Alcuni studiosi ritengono che le prime specie selvatiche si diffusero nell'Asia centrale, tra le steppe del Kazakhistan. Altri però identificarono il prezioso bulbo anche in India. Ciò in ogni modo non garantisce le provenienze delle qualità coltivate tutt'oggi, l'allium sativum, diffuso nelle regioni calde (e quindi non nelle steppe!) e più adatto per i preparati terapeutici, di cui parleremo più avanti. Sicuri riferimenti all'aglio coltivato si trovano però studiando la civiltà egiziana. Sulle piramidi di Cheope, dove sono incise le spese sostenute per la costruzione dell'imponente tomba, fu infatti annotato anche l'acquisto delle cipolle e degli agli che furono somministrati agli operai autori delle costruzioni, allo scopo di fortificarli, aumentarne il rendimento professionale e preservarli dalle malattie. L'aglio era dunque considerato una pianta preziosissima, donata dagli Dei: tant'è che durante i riti al Dio Sokar gli uomini si mettevano una collana di aglio intorno al collo. Va detto però che il Dio Sokar era il dio dei morti che precedette il culto di Osiride, dunque non v'è da stupirsi se il famoso vegetale, forse a causa dell'intenso odore e delle sue insolite caratteristiche botaniche (al contrario degli altri vegetali germina in luna calante e appassisce in luna crescente), fu sempre ritenuto infernale, demoniaco. I faraoni ed i sacerdoti infatti, pur conoscendone le miracolose proprietà, non ne mangiavano, per timore d'inimicarsi le divinità. Lo stesso si può dire di Maometto, che lo escluse dalla sua dieta, e dei fedeli alla religione brahmantica che tutt'oggi lo ripudiano. Anche i Greci chiudevano fuori dai templi i consumatori di aglio, che definirono Rosa Fetida per il forte odore, ma lo somministravano in abbondanza per combattere infezioni intestinali e altre malattie.
Per esempio: l’aglio macerato nel vino contro la rabbia trasmessa dai cani. L’aglio arrostito e mescolato al miele per guarire herpes e malattie della pelle. L’ aglio bollito con legno di pino ed incenso per alleviare il mal di denti. Cinesi e Indiani diedero altrettanta importanza alle proprietà dell'odoroso bulbo: lo ritenevano un ottimo disinfettante e antiparassitario e soprattutto gli uomini ne consumavano in gran quantità per acquistare potenza sessuale. Dello stesso parere furono i Romani, per i quali divenne simbolo di forza e vigore, al punto che fu consacrato a Marte, dio della guerra: si riteneva, infatti, che l'aglio evidenziasse virtù militari come il coraggio e la resistenza fisica, e che esaltasse la virilità rendendo più abbondante lo sperma. Nel Medioevo tornarono però a diffondersi le antiche credenze circa l'origine infernale della pianta: le collane di bulbi intrecciati divennero quindi il più diffuso stratagemma per tenere larga demoni, malefici e persino vampíri!. Nel contempo l'aglio era l'ingrediente più ricercato per combattere la peste: il famoso "aceto dei quattro ladri", di cui daremo la ricetta nel capitolo "Medicamenti vecchi e nuovi", era considerato persino dai medici l'unica salvezza contro il temuto morbo.
Nota 1.
1 - BATTESIMO CON L'AGLIO. In Guascogna è antica tradizione battezzare i bambini sfregando sulla loro lingua uno spicchio d'aglio crudo e bagnando con una goccia di Armagnac: si ritiene che ciò dia forza e vigore.
2 - L'AGLIO AI TEMPI DI IPPOCRATE. Ippocrate, medico greco vissuto intorno al 400 a.C., nel volume "Corpo Ippocratico" non manca di citare l'aglio, considerandolo un valido rimedio persino contro colera e lebbra.
3 - RICETTE ANTICIHISSIME. Nell'antico volume "Materia Medica" del farmacologo greco Dioscoride (I secolo d.C.) si trovano interessanti rícettemedi-chea base di aglio. )”

da inserire



L’aglio ha un grande potere depurativo, rinforzante e battericida per cui possiamo senz'altro trarne giovamento anche in campo cosmetico. Può apparire insolito che tale bulbo, col suo acre odore, venga associato alla bellezza ma le ricette che vi proponiamo prevedono in gran parte l'uso interno del prodotto e comunque non mancano di suggerire come neutralizzare l'odore persistente.
Per la pelle. Per combattere l'acne e la pelle grassa è bene ingerire regolarmente tre spicchi d'aglio al giorno (ma andranno bene anche le capsule vendute in farmacia) oppure bere una volta alla settimana una tazza di latte d'aglio preparato nel seguente modo: fate bollire una tazza di Un rimedio più rapido consiste nell'applicare durone (ma è efficace anche contro le verruche e i porri della polpa d'aglio fresca. Fermate il composto con cerotto e ripetete l'applicazione due volte al giorno dopo una settimana il callo si staccherà senza dolore.
Per le unghie. Se volete unghie più forti e sane avvolgere garze inzuppate di latte all'aglio (si prepara facendo, bollire tre spicchi in 250gr. di latte) e mantenete l'impacco per almeno mezz'ora. Trascorso tale tempo togliete le fasciature e per eliminare l'odore lavatevi con succo di limone o con essenza di menta.
Per i capelli. Contro la caduta dei capelli preparate una lozione macerando 10gr. di aglio ridotto in poltiglia in 100gr. di alcol puro, e utilizzatela per frizionare il cuoio, capelluto due volte al giorno, preferibilmente mattina e sera. Sono efficaci anche i massaggi eseguiti con succo di limone e aglio crudo o gli impacchi con succo d'aglio, cipolla grattugiata, succo di limone e poco olio. In quest’ultimo caso frizionato tutto il cuoio capelluto con tale preparato poi avvolgete la testa in un panno e andate a dormire. La mattina dopo potrete lavarvi con semplice acqua tiepida. Per eliminare la forfora, invece, ecco una russa: schiacciate tre spicchi d'aglio e metteteli in un vaso di vetro insieme a 50gr. di alcol puro e 50gr. Di acqua distillata. Attendete tre giorni, poi filtrate la macerazione e riponetela in un vaso chiuso. La lozione serve per massaggiare il cuoio capelluto tre volte la settimana, preferibilmente di sera, così che il preparato possa agire tutta la notte prima di essere lavato via la. mattina successiva.
Per mantenersi giovani. Se volete mantenervi sani e vitali a lungo e combattere l'arteriosclerosi, la debolezza e la depressione sperimentate questa ottima ricetta russa: in una bottiglia mettete a macerare 30gr. di grattugiato e 60gr. di alcol puro. Tappate e sistemate il recipiente al sole, oppure in un luogo caldo, per almeno due settimane. Trascorso tale periodo filtrate e assumete due gocce di tale composto ogni giorno, aumentando la dose di due gocce tutti i giorni, fino a prenderne, 26. Quindi iniziate a ridurre la cura, sempre di due gocce al giorno e infine sospendetela. Tale trattamento va ripetuto anche due o tre volte l’anno.
Nota. 2
1 - UN OTTIMO CICATRIZZANTE Se avete ferite o piccole piaghe che stentano a cicatrizzarsi bagnatele con aceto d'aglio, preparato facendo macerare 4 spicchi grattugiati in mezzo litro di aceto per due settimane.
2 - PER LAVANDE INTIME Preparate un infuso di teste d'aglio immergendo 20gr. di bulbi in un litro di acqua bollente e utilizzatelo per irrigazioni vaginali disinfettanti.

DESCRIZIONE BOTANICA
E COLTIVAZIONE.
Esistono varie specie d’aglio, commestibile e non, più o meno adatte all'uso terapeutico. L'aglio comune, che tutti quanti conosciamo, è denominato allium satívum: in celtico all significa caldo, bruciante, mentre sativum è la contrazione del termine latino seminativum, cioè seminabile, coltivabile, Si tratta di una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle liliacee e tipica delle regioni calde.Il bulbo si divide in vari bulbilli, cioè spicchi, rivestiti divari leggerissimi involucri bianchi e di uno esterno rossastro. Lo stelo è alto circa 50 centimetri e le foglie sono strette ed appuntite. L'aglio coltivato è anche detto Allium Moly poiché, secondo la leggenda, Molí è l'erba magica che aiutò Ulisse a liberarsi dalla maga Circe. Esistono in ogni modo altre varietà d’aglio, che nascono spontanee in diverse zone e alcune delle quali son utilizzate soprattutto a scopo decorativo. Vediamole:
- allium coeruleum: è originario della Russia nord-orientale e ricercato per i bellissimi fiori azzurri;
- allium neapolitanum: cresce nelle zone temperate e ha fiori bianchi;
- allium roseum: ha fiori rosa oppure rosso scuro ed è molto decorativo;
- alliurn siculum: è abbastanza raro in Italia e cresce selvatico nei boschi;
- allium sphaerocephalum: i fiori sono color porpora e viene spesso utilizzato per creare siepi ornamentali;
- allium scordoprasum: è commestibile e conosciuto come "aglio romano" oppure "porro da sabbia". Assomiglia particolarmente ad una cipolla, cresce, tra rocce e sabbia e ha fiori color porpora. Era largamente coltivato nel secolo scorso;
- allium schoenoprasum: è un'erba commestibile, denominata anche "erba cipollina" a causa del tipico gusto. Cresce spontaneamente nei prati di montagna e ne vengono utilizzati sia i bulbi che le foglie per aromatizzare insalate e minestre. Ha proprietà stimolanti. digestive e antitubercolari.
- alllum vineale: è conosciuto come "erba delle vigne" o "pippolino". Fiorisce tra maggio e giugno ed è commestibile. E' sovente utilizzato in sostituzione dell'aglio comune per il suo gusto deciso ma non è altrettanto ricco di proprietà terapeutiche.
- allium victorialis: è detto anche "aglio serpentino" ed è simile ad una cipolla. Cresce selvatico e è raccolto per le proprietà medicinali. L'unguento ha potere antidolorifico mentre il decotto (3 grammi in un litro di latte) consumato nella qualità di due o tre tazze al giorno, combatte l'arteriosclerosi.
- allium ursinum: è noto anche come "aglio degli orsi" ed è la specie più simile a quella comunemente coltivata, cioè all'aglio sativum. Cresce in Italia nei boschi calcarei e nei sottoboschi e lontanamente può essere scambiato col mughetto. t ottimo in culinaria ma anche per approntare preparati medicamentosi. Secondo alcuni studiosi l'allium ursinum è addirittura più efficace dell'allium sativum e dunque può essere utilizzato per preparare le medesime ricette.
LA COLTIVAZIONE.
Coltivare l'aglio non è difficile purché il clima sia adatto. l'aglio sativum infatti vive in zone calde o temperate, dove cresce rigoglioso conservando un gusto apprezzabile, talvolta dolce e somigliante a quello delle noci. Se invece il territorio è situato a nord, in zone fredde e umide, l'aglio cresce ugualmente ma il suo sapore è acre, forte, disgustoso. Esistono quindi diverse qualità anche di allium sativum, che si differenziano a seconda del terreno in cui sono state coltivate e del clima: generano infatti bulbi di diversa forma e colore e con più o meno spicchi. Per coltivare dell'aglio del vostro orto interrate in un luogo ì soleggiato alcuni grossi spicchi a circa 5 centimetri dalla superficie e distanziandoli 20 centimetri l'uno dall'altro. Innaffiate, concimate con letame ed eventualmente fertilizzate con fosforo e potassio. Il periodo migliore per la semina è l'autunno nel sud d'Italia, mentre al nord occorre ritardare fino alla primavera. Raccoglierete i bulbi dalla terra in piena estate, quando le cime delle piantine inizieranno a cambiare colore.
Nota 3.
1 - CONTRO LE GELATE. Per evitare che le gelate autunnali blocchino la crescita della pianta è bene avvolgere lo spicchio in un poco di paglia prima d’interrarlo e quindi distribuirne dell'altra sopra il terreno.
2 - LONTANO DA CAVOLI E PISELLI. Evitate di piantare l'aglio dove erano state coltivate altre Gigliacee, tipo porri e cipolle: meglio aspettare tre anni prima di riutilizzare il terreno. Tenete lontano l'odoroso bulbo anche da piselli e cavoli.
3 - LA RACCOLTA. Nelle regioni calde l'aglio si semina in autunno e si raccoglie in periodi differenti: in primavera si estirpano dal terreno i bulbi da consumare subito e in estate quelli da conservare essiccati.
4 - BULBI GROSSI E SAPORITI. Se volete che i bulbi diventino più grossi sradicate i fusti dalla terra quando le foglie sono totalmente seccate e quindi ritorcete il fusto alla base.
5 – L’AGLIO DI PRIMA QUALITA'. Per ottenere aglio di prima qualità con bulbi grossi e solidi prima di interrare gli spicchi conservateli qualche tempo in un luogo fresco (attorno a 0 gradi).
6 - COME UTILIZZARE LE FOGLIE. Anche le foglie d'aglio possono essere utilizzate in insalate e minestre, poiché hanno un gusto meno forte e più gradevole degli spicchi. Raccoglietele quando la pianta è alta almeno dieci centimetri e già rigogliosa,

(da inserire) Coltivare la cipolla non è difficile,

PROPRIETA TERAPEUTICHE
E CONTROINDICAZIONI.
L'aglio è stato utilizzato sin dall'antichità per curare diversi disturbi. Ippocrate prescriveva questa pianta per curare lebbra e colera. Plinio la riteneva efficace contro asma, emorroidi, eruzioni cutanee e vermi. Nel Medioevo si rivelò l'unico rimedio efficace contro la peste. ( n.d.r. Gli arabi invece, utilizzavano l'odoroso bulbo come antidoto contro i morsi di scorpioni, serpenti e cani rabbiosi. Tutt'oggi in Russia si continua a ritenere l'aglio come un valido sostituto della penicillina: durante una grande epidemia d'influenza, nel 1965, fu addirittura il governo ad ordinare l'importazione di un enorme quantitativo d'aglio che venne poi distribuito alla popolazione. La fama dell'aglio, dunque, non si è estesa dall'oggi al domani ma ha origini antiche e, attualmente, fondamenta scientifiche. Dopo numerosi studi si è infatti appurato che le proprietà terapeutiche del bulbo non sono da attribuire alla grande quantità di vitamine che contiene, che comunque non è da sottovalutare, ma all'allicina principio attivo responsabile del forte odore. L'allicina non è presente nell'aglio appena raccolto, che infatti non emana alcun odore, ma nasce da una reazione chimica che avviene nel momento in cui si taglia o si schiaccia uno spicchio. allinasi e l'alliina sono infatti contenute in sezioni diverse del bulbillo che durante il, taglio vengono in contatto e formano l'allicina, cioè un potente battericida).
La cottura distrugge l'allinasi è fondamentale che l'aglio venga consumato crudo, allo scopo di preservare tutte quelle qualità terapeutiche che ora vedremo più dettagliatamente:
Nota 4.
1 - ANCHE LE MINIME QUANTITA SONO SALUTARI. L'allicina è una sostanza tanto potente che ha ottimi effetti anche quando è presente in dosi minime: utilizzandola diluita all'1 per mille riesce ancora a distruggere alcuni battèri.
2 - AGLIO PER LA BELLEZZA. L'aglio è l'ortaggio più ricco di zolfo, una sostanza che nel nostro corpo è presente nelle ossa, nei muscoli, nelle cartilagini, ma anche nei capelli, nelle unghie e nella pelle. Dunque tale bulbo può essere utilizzato anche come valido.
3 - SPICCHI AD USO ESTERNO. Per combattere i parassiti intestinali, soprattutto nei bambini, si può utilizzare l'aglio anche senza ingerirlo. Nel sud d'Italia si infilano collane di agli attorno al collo del malato, oppure si strofina uno spicchio sbucciato sui polsi e sulle caviglie rimedio di bellezza.)
CONSERVAZIONE E UTILIZZO.
L'aglio, solitamente, viene conservato essiccato e mantiene le sue proprietà per circa sei mesi. Si raccoglie in estate, quando la pianta è secca, e se ne fanno delle trecce molto decorative, attorcigliando i fusti e le foglie più lunghe, si appendono ad asciugare in un luogo caldo e ventilato, per almeno una settimana. La temperatura è molto importante poiché se l'aria è umida i bulbi si ricoprono di una muffa verdognola mentre se fa troppo caldo germogliano. Per qualunque ricetta in ogni modo, si utilizzano gli spicchi stagionati, che potrete conservare in cucina in quanto, se interi, non emanano alcun odore. Utile è l'agliera,un contenitore in terracotta appositamente forato per garantire una buona aerazione. Evitate assolutamente di sistemare l'aglio in frigorifero, magari dentro sacchetti di plastica. Ed ora veniamo all'utilizzo. Se in culinaria è possibile cuocere e soffriggere i bulbi, l'uso terapeutico esige solo spicchi crudi. Sappiate, inoltre, che associando l'aglio a cibi proteici, a pane o farinacei, se ne rallenta moltissimo l'assorbimento da parte dell'organismo che invece, di norma, avviene dopo circa 45 minuti dall'ingerimento.
Utilizzare l'aglio crudo, in ogni caso, non è cosa facile poiché il gusto è molto acre e permane nella bocca a lungo, soprattutto quando si assume a digiuno, come vogliono le più efficaci ricette terapeutiche. Ecco allora qualche suggerimento per rendere meno sgradevole la cura:
- mescolate gli spicchi d'aglio (di solito 2 o 3 per tre volte al giorno) all'insalata, ma badate a non accompagnarla con pane o altri farinacei; preparate una minestra con spicchi d'aglio, cipolle o porri e qualche mandorla tostata e schiacciata; grattugiate l'aglio sopra del pane tostato;
- schiacciate due o tre spicchi e uniteli a qualche goccia di succo di limone e ad un po' d'acqua.
Questi metodi potranno esservi utili per abituarvi al sapore e all'odore dell'aglio e per portarvi a mangiare gli spicchi crudi, anche a digiuno, senza più problemi. Purtroppo, infatti, una buona cura fortificante e depurativa a base di aglio prevede che se ne mangino anche due teste al giorno, per cui vi occorrerà molta costanza e volontà per raggiungere l'obiettivo. Se il gusto permane a lungo nella bocca, non preoccupatevi: il fatto è dovuto al forte odore che impregna l'esofago e le mucose della bocca e non alla scarsa digeribilità dell'ortaggio. Solo raramente, infatti, si riscontrano casi d’intollerabilità tali da provocare dolori allo stomaco: se dovesse capitarvi, ovviamente, sospendete subito la cura. Ed ora veniamo al problema dell'alito. Incontrare delle persone dopo che si sono ingeriti degli spicchi crudi, può essere molto imbarazzante ma per fortuna esistono vari metodi per risolvere quest’inconveniente. I rimedi vediamoli:
- insieme all'aglio masticate delle foglie di prezzemolo;
- masticate due foglie di salvia;
- mangiate una mela cruda con la buccia, dopo averla accuratamente lavata;
- durante la giornata, al posto delle caramelle, succhiate dei chicchi di caffè;
- masticate foglie di cerfoglio o di ruta, oppure una liquerizia o dei semi d'anice;
- fate dei gargarismi con acqua e succo di limone;
- bevete un infuso di camomilla, oppure di menta, oppure di tè di lavanda;
- masticate e succhiate a lungo della carta pulita e poi sciacquatevi la bocca con uno degli infusi suddetti;
- sciogliete in bocca un cucchiaino di miele;
- preparate un collutorio diluendo in acqua l'uno per cento di cloramina: il cloro deodorerà la bocca e la gola.
Azione battericida. L'aglio svolge antisettica tanto potente da essere considerato, da molti studiosi, un valido sostituto degli antibiotici. Inoltre l'utilizzo di questo rimedio naturale non comporta alcun effetto collaterale, cosa che purtroppo non vale per i farmaci suddetti. E’ quindi indicato per combattere le infezioni dell'apparato respiratorio ma anche patologie più complesse.
Azione purificante e fluidificante. Da sempre l'aglio viene prescritto contro i circolatori. Esso è infatti un fluidificante naturale del sangue poiché i componenti solforati di cui è ricco, dicono l'aggregazione piastrinica, (diminuisce il rischio di trombosi e ictus), ed esercitano una potente azione vasodilatatrice su tutto il sistema vascolare. Conseguentemente è un ottimo sistema di prevenzione contro l'arteriosclerosi, poiché inibisce la formazione di placche nelle arterie.
Azione tonica e stomachica. E'stato rilevato che l'aglio, grazie anche al gusto intenso e persistente, riesce a stimolare l'attività digestiva negli apparati più
pigri. Dunque migliora sicuramente la digestione e, riequilibrando la flora batterica, previene il ristagno dei gas nell'intestino, causa di flatulenze e aerofagia. Inoltre stimola la secrezione gastrica e biliare portando beneficio in casi di insufficienza epatica ed epatite tossica.
Azione anticancerogena. Benché in tal senso un'approfondita ricerca sia ancora in atto, alcuni validi studiosi ritengono che disintossicando l'intestino, inibendo i fenomeni putrefattivi, e regolando la flora batterica intestinale, l'aglio possa svolgere una potente azione anticancerogena. A tal proposito, negli Stati Uniti, sono stati compiuti numerosi esperimenti su topi e cavie, ottenendo buoni risultati, anche se alcune discordanze pare siano determinate dalla diversità del terriccio in cui l'aglio può essere coltivato.
Controindicazioni. L'aglio non ha effetti collaterali, anche perché la tollerabilità massima dell'organismo è stata valutata attorno ai 500 grammi, una quantità che nessuno si sognerebbe comunque di ingerire! E' bene comunque che le neo-mamme ne limitino il consumo, in quanto il gusto si trasferisce facilmente al latte materno e può essere indigesto al bambino. t inoltre controindicato per chi soffre di gastrite ipercloridríca e ulcera gastrica o duodenale. Infine è stato riscontrato che in alcuni casi l'accostamento di aglio con determinati cibi provoca una reazione chimica che può ostacolare il normale processo digestivo. Si tratta di casi insoliti ma è bene comunque tenerne conto, controllando la propria tollerabilità agli accostamenti con alimenti ricchi di zuccheri (per esempio miele, latte e frutta dolce).
Nota 5.
1 - L'AGLIO DELL'ORTOLANO. Se dovete acquistare dell'aglio tastatelo e controllate che sia solido e senza macchie. Evitate teste molli, ammaccate o troppo secche.
2 - PER DEODORARE LE MANI Dopo aver pelato e tagliato degli spicchi deodoratele mani lavandole con bicarbonato.
3 - NIENTE AGLIO ALLE NEO-MAMME. Vietato l'aglio alle neo mamme, in quanto il forte odore si trasmette facilmente al bambino attraverso il latte materno, risultando indigesto.
4 - AGLIO IN COMPRESSE. Se non sopportate íl gusto e l'odore dell'aglio, oggi si possono acquistare in farmacia tavolette e capsule specifiche che soltanto nello stomaco, a contatto coi succhi gastrici, si sciolgono e liberano le proprietà del prezioso bulbo.
5 - PER SCACCIARE IL CATTIVO ODORE. Ancora per eliminare l'odore dalle mani lavatevi con acqua fredda (mai calda, poiché fisserebbe l'odore) e succo di limone, poi strofinatele con del sale fino. Infine sciacquatele.
6 - AGLIO ANCHE AI BAMBINI Dopo il primo anno d'età l'aglio può essere somministrato anche ai bambini, purché in dosi limitate. In passato gli spicchi più piccoli venivano addirittura utilizzati come supposte pe fortificare i ragazzini, oppure strofinati sotto le piante dei piedi per tranquillizzare i più turbolenti
7 - AGLIO PIU' DIGERIBILE. Se avete problemi di digestione, spremete l'aglio con l'apposito attrezzo (è preferibile quello d'acciaio a quello di plastica) e diluitolo con acqua e succo di limone.

da inserire
L’AGLIO
Nuovi e vecchi medicamenti.
L'aglio, in passato, è stato sicuramente una delle piante più utilizzate per preparare ricette medicamentose. Ce ne giungono esempi da ogni parte del mondo: dalla Russia, da Cuba, dall'Oriente, dalla Spagna e naturalmente anche da molte regioni italiane. Alcuni di questi preparati sono prescritti tutt'oggi dai fitoterapeuti o semplicemente da chi crede nel potere del bulbo, altri (per esempio le collane d'aglio) sono così insoliti che ci lasciano dubbiosi. Sperimentate le ricette che vi sembrano migliori tenendo conto, in ogni modo, che alcune sono state approntate in epoche di grande superstizione ed è normale che ai giorni nostri possano soltanto far sorridere!
Peste e malattie infettive. Ecco la ricetta per preparare il famoso "aceto dei quattro ladri", largamente usato nel Medioevo. Occorrono: 40 gr. Artemisia Absintìum, 40 gr. Artemisia, pontica; 40gr. rosmarino, 40gr. salvia, 40gr. menta, 40gr. ruta, 40gr. lavanda, 5gr. Acoro, 5gr. cannella, 5gr, Eugenia, 5gr. noce moscata, 5gr. aglio, 10gr. canfora, 40gr. acid acetico cristallizzato. Sciogliere la canfora nell'acido e unire gli altri ingredienti. Usare il preparato per strofinare viso e mani e per imbeverne tamponi da inserire nel naso.
Congestione cerebrale. Grattugiare alcuni spicchi d'aglio, farne un cataplasma e appoggiarlo sulle piante dei piedi.
Anemia. Pulire alcuni spicchi d'aglio e mescolarli all'insalata di lattuga, pomodori, ravanelli e olive. Condire con aceto
Disidratazione. Preparare una bevanda a base di succo d’aglio e succo di limone.
Itterizia. Con tredici spicchi d'aglio e un filo robusto fare una collana da indossare attorno al collo per tredici giorni. A mezzanotte dell'ultimo giorno recarsi all'incrocio tra due strade, gettarsi la collana alle spalle e andarsene senza voltarsi indietro
Tosse e raffreddore. Spellare e tritare cinque spicchi d'aglio e farli bollire per 5 minuti in una tazza di latte non pastorizzato. Filtrare, unire un cucchiaino di miele e bere caldo più volte al giorno.
Obesità. Mescolare il succo di 24 limoni e 350gr. di aglio tritato finemente. Mettere il composto in un vaso di vetro, coperto con un telo e lasciare riposare per 24 giorni. Assumerne un cucchiaio da tè disciolto in mezza tazza d'acqua calda tutte le sere.
Calli. Schiacciare uno spicchio d'aglio e mescolarlo con l'aceto, quindi strofinare il composto sopra i calli.
Varici e piaghe. Ridurre in poltiglia alcuni spicchi d'aglio e farne un cataplasma da applicare sulle parti doloranti.
Reumatismi. Pelare uno spicchio d'aglio e strofinarlo sulla dolorante.
Rabbia. Dopo essere stati morsi da un cane rabbioso mangia. re molto aglio crudo e molte cipolle
Bronchite. Preparare uno sciroppo mescolando succo d'aglio zucchero sciolto nell'acqua.
Polipi. Tenendo in mano uno spicchio d'aglio, fare tre segni della croce sopra l'ammalato.
Mal di pancia. Consumare dell'aglio crudo mescolato ad un po' di pepe
Reumatismi. Friggere in poco olio 3 foglie di alloro, una cipolla e qualche spicchio d'aglio. Lasciare raffreddare e aggiungere un quadratino di canfora sbriciolata. Massaggiare con questo composto le parti doloranti, più volte al giorno.
Sinusite. Cuocere, degli spicchi d'aglio in un poco d’olio e farne un impacco da applicare, ancora caldo, sulla fronte e sulle tempie.
Geloni. Pulire degli spicchi d'aglio e conservare le pellicole esterne per applicarle, dopo averle inumidite con la saliva, sopra i geloni.
Emorroidi. Sbucciare, degli spicchi d'aglio e utilizzarli come supposte.
Cataratta. Spelare uno spicchio d'aglio e strofinarlo sopra l'occhio per alcuni giorni.
Mal di cuore. Far macerare venti spicchi d'aglio in un litro di vino e poi berne un bicchierino prima dei pasti.
Nota 6.
1 - COLLANE PER LE PARTORIENTI Per facilitare il travaglio, si usava appende al letto della partoriente.
2 - CONTRO LA MALARIA. Un'antica ricetta contro la malaria prescrive cataplasmi di aglio pestato e zafferano da sistemare sotto le ascelle.
INDICE DEI DISTURBI
Qui di seguito viene elencato, in ordine alfabetico per una più rapida consultazione, vari disturbi curabili con l'aglio. Come saprete, tutti i prodotti fito terapeutici, agiscono più lentamente delle comuni medicine e ciò ovviamente vale anche per l'aglio, eccetto alcuni casi: se soffrite di parassitosi intestinale, raffreddore o catarro la cura col prezioso bulbo può dare immediato sollievo. In ogni caso ricordate che uno o due spicchi al giorno, in qualunque modo vogliate assumerli (schiacciati col succo di limone, tritati nell'insalata oppure avvolti in un'ostia) fortificheranno il vostro organismo e ne miglioreranno le funzioni.
Acne. Strofinate ogni brufolo con uno spicchio d'aglio tagliato a metà oppure lavatevi col latte d'aglio, secondo la ricetta già illustrata nel capitolo alla bellezza. Potete anche preparare una efficace lozione mettendo in infusione in un litro di acqua calda i seguenti ingredienti: una testa d'aglio schìacciata pizzico di fiori di camomilla, un pizzico dì foglie e fiori di bardana, un pizzico di celidonia, alcuni petali e delle foglie di malva.
Allergia. Le allergie possono essere curate solo dopo aver individuato le cause che le hanno scatenate poiché l'aglio spesso è ulteriormente irritante. In caso, invece, di allergia da fieno o da polline si può trarre beneficio dalla somministrazione di spicchi d'aglio crudi, la mattina a digiuno, oppure di capsule d'aglio (2 o 3 al giorno).
Anoressia.. Preparate una tintura macerando, per 12 giorni, 20 gr. di aglio tritato in 100 gr. di alcol a 50'. Prendetene 10 gocce prima di ogni pasto.
Arteriosclerosi. Mettete a macerare; una parte di aglio tritato in due parti di alcol puro. Lasciate riposare per due settimane in un luogo caldo e poi filtrate. Assumetene due gocce al giorno, aumentando progressivamente la dose (di due gocce al giorno) fino a prenderne 26. Quindi iniziate a diminuire le dosi, con lo stesso metodo, fino a sospendere la cura. Ripetete questo ciclo due o tre volte all'anno. Più semplicemente si possono prendere, ogni giorno e per circa 3 settimane, 15 gocce di succo d'aglio fresco.
Artrite. Frizionate le parti dolenti con olio canforato a cui avrete aggiunto dell'aglio tritato, oppure fate degli impacchi di polpa di aglio fresco. Se si formerà una vescica bucatela con un ago sterilizzato e disinfettato. E’ utile anche la tintura già illustrata al punto Anoressia.
Artrosi. Preparate un olio per massaggi unendo due olio canforato e una parte di aglio schiacciato e olio, utilizzate succo di limone, Per via interna è consigliabile assumere tre volte giorno, lontano dai pasti, un bicchierino di vino d'aglio, preparato nel seguente modo: fate macerare in 200gr. di alcol puro 20 gr. di foglie di ilice nera e 2 spicchi d'aglio tritati. Dopo otto giorni unite all'alcol 1 litro di vino bianco, 30gr. di dulcamara, 30gr. Di foglie di frassino, 30gr. di fiori di fumaria. Attendete otto giorni, poi filtrate e iniziate la cura.
Ascesso. Schiacciate 7 spicchi d'aglio, cuoceteli e cataplasma da applicare caldo sull'ascesso.
Asma. Acquistate in erboristeria del succo di consolida, unite del succo d'aglio e bevetene un bicchierino secondo la necessità. Più semplicemente potete aggiungere succo d'aglio ad un comune succo di frutta.
Bronchite. Preparate una tintura macerando, per 14 giorni, 25 gr. di aglio in 100 gr. di alcol a 70'. Prendetene 40 gocce due volte al giorno, allungando la tintura con un infuso di semi di anice lasciato riposare per un'ora.
Calcoli. Per alleviare il dolore fate dei cataplasmi con aglio schiacciato, farina di lino e qualche goccia di laudano. Per curarvi, invece, bollite per 10 minuti in 250 gr. di latte 3 spicchi d'aglio schiacciati. Bevete questo decotto tre volte al giorno. E anche utile l'infuso di radice di aglio. Preparatelo versando 300 gr. di acqua bollente sopra 10 gr. di radice tagliata fine. Lasciate riposare per una ventina di minuti e bevetene due tazze al giorno.
Carie. Può alleviare momentaneamente il dolore uno spicchio d'aglio sistemato tra dente e guancia. Oppure fate degli impacchi, da tenere anche tutta la notte, con aglio crudo
schiacciato, farina di lino, olio e acqua. Anche la semplice purea di aglio sopra il dente malato è efficace,
Cardiopatia. Ecco un'ottima tintura adatta a chi ha problemi di cuore e di circolazione. Fate macerare, per 10 giorni, 35 spicchi; schiacciati in 100 gr. di alcol a 50'. Prendetene 20 gocce due volte al giorno, allungando la tintura con un infuso. di cardiaca. Oppure macerate 20 spicchi d'aglio in un litro di vino bianco e bevetene un bicchierino prima dei pasti.
Cefalea.. Alternate impacchi di acqua fredda a frizioni di aglio schiacciato e mescolato con succo di limone da eseguire sulla fronte o sulla nuca.
Cirrosi. Vi sembrerà strano ma l'aglio riesce ad agire beneficamente sull'organo malato anche attraverso la cute. Dunque massaggiatevi la pelle, all'altezza del fegato, con un composto di miele e aglio schiacciato, oppure dì polpa d'aglio diluita con succo dì carota e succo di limone.
Ciste. Strofinate la ciste con uno spicchio d'aglio tagliato a metà. Ripetete il trattamento più volte durante il giorno.
Climaterio. E’efficace la tintura d'aglio. Preparatela, mettendo a macerare per 10 giorni 120 gr. di aglio tagliato a pezzetti in 100 gr. di alcol puro, poi filtrate e imbottigliate in vetro scuro. Assumetene 20 gocce con poca acqua una volta al giorno.
Depressione. Per combattere la stanchezza, la debilitazione e la malinconia potete massaggiare il fondo della colonna vertebrale con olio canforato a cui avrete aggiunto dell'aglio, schiacciato (2 parti di olio e 1 parte di aglio).
Diabete. Mettete a macerare per 20 giorni 200 gr. di aglio tagliato a pezzetti in 2 litri di alcol puro, agitando il vaso ogni dì. Trascorso tale tempo aggiungete 1 litro, dì vino bianco secco. Dopo un giorno filtrate e cominciate a prenderne due cucchiai prima dei pasti. Vi sarà utile, inoltre, integrare la vostra dieta con zuppe d'aglio (vedi capitolo "L'aglio in cucina. Eccone una particolarmente adatta ai diabetici: tritate 15 teste d'aglio, 2 carote, prezzemolo e sedano. Cuocete gli ingredienti, con una patata tagliata a fettine, in 3 litri d'acqua. Togliete dal fuoco, incorporate un uovo sbattuto e accompagnatela con pane integrale. E' salutare anche la tintura d'aglio illustrata al punto
Bronchite. In questo caso però allungherete le 40 gocce di tintura con una tisana di menta.
Diarrea.. Fate bollire del riso, filtrate e aggiungete all'acqua di cottura 4 spicchi d'aglio tritati finemente. E' una bevanda efficace anche per disinfettare l'intestino. In alternativa potete preparare un decotto con 150gr. di acqua e uno spicchio schiacciato. Lasciate bollire per 10 minuti, poi fate raffreddare. aggiungete due bicchieri d'acqua e fatene un clistere.
Disturbi renali. Preparate un decotto con 40 spicchi tritati e mezzo litro di acqua. Immergetevi delle garze e fatene impacchi caldi. La ricetta è adatta per i dolori ai reni ma anche alla vescica.
Emorroidi. Per alleviare il dolore fate degli impacchi con un infuso di aglio, dopo averlo fatto raffreddare in frigorifero.
Gengivite. Sciacquate spesso la bocca con acqua mescolata a succo d'aglio e succo di limone. Eventualmente fate anche degli impacchi con aglio crudo schiacciato, poco olio e farina di lino.
Infezioni. Per disinfettare la parte infetta utilizzate l'aceto d'aglio preparato nel seguente modo: mettete 2,5 litri di aceto bianco in un vaso di vetro e aggiungete 40 gr. di fiorì di assenzio, 40 gr. di rosmarino, 40 gr. di salvia, 40 gr. di menta, 40 gr. di ruta, 40 gr. di lavanda, 5 gr. di calamo aromatico (rizoma), 5 gr. di cannella, 5 gr. di chiodi di garofano, 5 gr. di noce moscata, 5 gr. dì aglio tritato e 10gr. di canfora. Lasciate macerare per 10 giorni e poi filtrate.
Influenza. Fate macerare, per 14 giorni, 30 spicchi schiacciati in 100 gr. di alcol a 80'. Poi filtrate e prendetene 20 gocce due volte al giorno. t efficace anche a scopo preventivo. Una cura più rapida e semplice ma altrettanto efficace consiste nel mangiare qualche spicchio d'aglio crudo durante il giorno, soprattutto la mattina a digiuno.
Insonnia. Poiché l'aglio crudo ha un effetto soporifero dormirete meglio se per cena consumerete delle zuppe d'aglio (vedi capitolo 'Vaglio in cucina"). Sarà utile anche bere un bicchiere di latte caldo in cui avrete immerso per dieci minuti uno spicchio schiacciato.
Ipertensione. Preparate un salutare elisir mettendo a macerare, per tre mesi, 500gr. di aglio tritato nella stessa quantità di alcol puro. Scaduto il tempo previsto filtrate e prendetene un cucchiaino ogni mattina, diluito in acqua.
Un secondo elisir, può essere preparato facendo macerare per 10 giorni in 1 litro di grappa 300gr. di aglio tritato e 160 gr. di vischio tritato. Prendetene un cucchiaio mattina e sera.
Oppure, preparate un infuso, con 200gr. di latte e 20gr. di aglio schiacciato: lasciate riposare per un quarto d'ora e bevetene due tazze al giorno.
Lombaggine. Inzuppate un panno con del succo d'aglio e fatene degli impacchi sulla parte dolorante.
Mal di gola.. Schiacciate una testa d'aglio in un mortaio oppure grattugiatela e diluitela in mezzo bicchiere d'acqua. Mescolate e poi fatene dei gargarismi disinfettanti.
Mal di orecchie. Il rimedio più semplice e veloce consiste nel sistemare nell'orecchio un tampone imbevuto di succo d'aglio, oppure uno spicchio pelato e avvolto in una garza. Per eliminare, invece, il noto "ronzio" potete preparare un olio medicinale facendo dorare 8 spicchi d'aglio sbucciati in 60 gr. d’olio d'oliva. Lasciate raffreddare e conservate in una bottiglietta. All'occorrenza versate nell'orecchio 3 gocce di olio al giorno, utilizzando un contagocce.
Pertosse (Vedi TOSSE). Inoltre è utile il decotto preparato con 1 litro d'acqua, 50 gr. di aglio tritato e 15 gr. di timo. Bollite gli ingredienti finché l'acqua non si è dimezzata, quindi somministratene un cucchiaino ogni tre ore ai bambini e un cucchiaio agli adulti.
Piaghe. Potete preparare un ottimo disinfettante (valido solo per uso esterno!) mettendo a macerare per 10 giorni 30 gr. d’aglio tritato in 500gr. di aceto.
Raffreddore. Tritate cinque spicchi d'aglio e fateli bollire per 5 minuti in un bicchiere di latte non pastorizzato. Filtrate, addolcite e bevetelo ancora caldo più volte al giorno.
Scabbia. Spalmate la parte colpita con un olio medicamentoso preparato unendo 50 gr. di olio di ricino e 50 gr. di aglio schiacciato. Oppure fate un impacco con succo d'aglio e argilla.
Scottature. Spalmate la parte con un olio preparato unendo 30 gr. di succo d'aglio e 30 gr. di olio d'oliva.
Sinusite. Fate bollire per qualche minuto alcuni grossi spicchi poi scolateli e avvolgeteli, caldissimi, in una pezza pulita. Applicate questo cataplasma sulla fronte finché è caldo, poi sostituitelo. Il sollievo sarà immediato. Sono utili anche gli impacchi con farina di lino, aglio schiacciato e latte. Se ci riuscite potete cercare anche di assorbire col naso acqua e succo d'aglio, in modo da purificare le vie nasali.
Stitichezza. Il metodo più rapido ed efficace per risolvere il problema consiste nell'assumere un cucchiaino di miele mescolato con dell'aglio tritato. Poiché i due alimenti sono incompatibili l'intestino reagirà subito espellendoli. Altrimenti potete preparare una tintura facendo macerare, per 12 giorni, 25 gr. di aglio schiacciato in 100 gr. di alcol a 65'. Prendetene 30 gocce a digiuno.
Tabagismo. Per disinfettare la bocca e la gola e decongestionare i polmoni sarebbe utile masticare a digiuno (preferibilmente la mattina appena svegli) uno spicchio d'aglio crudo. Sono utili anche i gargarismi con succo d'aglio mescolato a succo di limone e ad un goccio d'olio d'oliva. Ed è efficace anche la tintura illustrata al punto precedente: prendetene 20 gocce due volte al giorno.
Mal di Gola.(Tonsillite). Fate dei gargarismi con acqua e succo d'aglio in parti uguali.
Torcicollo. Immergete un foglio di carta assorbente nel succo d'aglio e applicatela sulla parte dolorante.
Tosse. Contro la tosse è efficace un infuso preparato versando 250gr. di acqua bollente sopra 80gr. di aglio tritato. Se ne assumono 10 cucchiai al giorno. Per i bambini le dosi vanno ridotte: si utilizzano soltanto 25gr. di aglio tritato e si somministrano 8 cucchiaini da tè. E per chi proprio non sopporta il gusto del bulbo è efficace anche semplice aglio triturato e zucchero. Alla mattina, per colazione, mangiate tartine di pane spalmate di burro e aglio grattugiato.
Vaginite. Un metodo rapido e semplicissimo consiste per curare il disturbo nell'inzuppare un assorbente interno con succo d'aglio fresco.
di zucchero e mescolate finché si è sciolto. Prendetene due o tre cucchiai la mattina a digiuno.
Vermi. Avvolgete uno spicchio d'aglio in un'ostia umida e mangiatelo alla mattina a digiuno. Oppure bevete un decotto preparato con 200gr. di latte e 20gr. di aglio. E utile anche il seguente sciroppo d'aglio: mettete in infusione in un litro di acqua bollente mezzo kg. di aglio. Quando è freddo aggiungete 1 kg.
Verruche. Strofinate la verruca con uno spicchio d’aglio tagliato a metà, più volte al giorno.
Nota 7.
1 - Bimbi albini. Nei bambini, l'albinismo, ossia l'incanutimento precoce, può essere curato frizionando su tutto il cuoio capelluto uno spicchio d'aglio crudo.
2 - Contro l'ingrossamento ghiandolare. Per combattere la tensione ghiandolare, provocata solitamente da un'infiammazione, potete preparare un oli o medicamentoso schiacciando 3 spicchi d'aglio e impastandoli con 50gr. di olio d'oliva tiepido. Il composto deve essere piuttosto denso, simile ad una pomata, in modo che vi si . possa massaggiare la parte dolente.
3 - In caso di febbre alta. Per fare abbassare la febbre rapidamente preparate il seguente brodo crudo, e somministratene una tazza ogni due ore. Ingredienti: 2 litri d'acqua, 12 limoni sugosi, 2 cipolle, finocchio, carote, rapanelli e molti spicchi d'aglio. Tritate gli ingredienti e versateli in una brocca insieme all'acqua e al succo dei limoni. Al momento di utilizzare il brodo filtratene la quantità desiderata e servitelo senza scaldarlo.
4 - mal di pancia. Se il mal di pancia è dovuto ad un eccessivo ristagno di gas nell'intestino potete cuocere nel latte alcuni spicchi d'aglio, amalgamarli e poi farne un impacco da appoggiare sopra l'ombelico.
5 - depurarsi con l'aglio. Poiché durante il digiuno le cellule del nostro corpo si rinnovano più rapidamente, di tanto in tanto potete praticare un giorno di digiuno a scopo disintossicante. Durante le 24 ore vi nutrirete soltanto di acqua naturale e succo d'aglio, riducendo però le vostre attività al minimo per non affaticare l'organismo. Se un giorno intero vi sembra eccessivo iniziate a digiunare dalla sera fino all'ora di pranzo del giorno successivo, mangiando di tanto in tanto qualche spicchio d'aglio crudo: è già un buon inizio!
6 - Se il naso sanguina. L'epistassi si può bloccare tenendola testa sollevata verso
l'alto e introducendo nelle narici un tampone imbevuto di succo d'aglio e aceto.
7 - Un benefico sale aromatico. Come saprete l'eccesso di sale fa male al nostro organismo poiché provoca la ritenzione dei liquidi e favorisce l'ipertensione,. Imparate allora ad insaporire arrosti e bistecche con un sale aromatico gustoso e benefico. La ricetta è semplicissima: frullate una modesta quantità di sale grosso a cui avrete unito alcuni spicchi d'aglio e poi erbe aromatiche a vostro piacere, per esempio salvia, rosmarino, timo e maggiorana. Lasciate essiccare il composto per 24 ore distribuendolo su un vassoio che sistemerete in un luogo secco e arieggiato e poi conservate il prodotto in un contenitore asciutto.
9 - Vino diuretico. Se il vostro problema è la ritenzione idrica preparatevi questo vino diuretico e bevetene un bicchierino dopo i pasti. Vi occorreranno 100 gr. di aglio tritato, 30 gr. di semi di finocchio, 20gr. di anice, 30 gr. di bacche di ginepro, 20 gr. di rosmarino. Versate gli ingredienti in un vaso di vetro insieme ad un litro di vino bianco bollente e lasciate riposare per 8 giorni. Infine filtrate e conservate in una bottiglia ben tappata.
10 - Contro l'arsura. Se d'estate il caldo si fa insopportabile e non sapete come placare la sete bevete un grosso bicchiere d'acqua a cui avrete aggiunto il succo di un limone e il succo di alcuni spicchíd'aglio. E un vero toccasana e bisognerebbe tenerlo presente anche durante i viaggi in luoghi caldi poiché ha un grande potere disinfettante.
11 - Il migliore disinfettante per i polmoni. Se l'odore dell'aglio persiste tanto a lungo nell'alito è perché le sue essenze passano rapidamente nel sangue, dopo che l'abbiamo ingerito, e quindi attraversano i lobuli polmonari impregnando le nostre esalazioni. Per la stessa ragione l'aglio è ritenuto un ottimo disinfettante delle vie respiratorie ed è quindi consigliabile in caso di raffreddore, tosse e bronchite, nonché ai fumatori incalliti.
12 - Antiche ricette contro il mal di testa. In un prezioso libro delle piante del 1554, non si tralascia di divulgare le incredibili virtù dell'aglio. Contro il mal di testa, per esempio, viene suggerito di strofinare le tempie con uno spicchio d'aglio crudo, o addirittura di coprirsi la fronte di sottili fettine da trattenere, tramite una fasciatura, per una intera notte.
12 - Per allontanare le zanzare. Se le zanzare non vi danno tregua, strofinatevi la pelle di braccia e mani con uno spicchio d'aglio tagliato a metà. Oppure appendete trecce d'aglio alle finestre, per tenere gli insetti più fastidiosi fuori di casa.



A
AFR0DISIACHE – crescione, dulcamara, elicrisio, luppolo, prezzemolo, salice nero, senape, verbena, CARDIOTONICHE biancospino,digitale elleboroginestra, lavanda, mughetto,oleandro
ANTIACIDITÀ GASTRICA - assenzio, Eufrasia,
liquirizia, maggiorana, patata, tiglio CARMINATIVE E ANTIPUTREFATTIVE - alloro
angelica, aneto, anice, camomilla, coriandolo, cumino, finocchio, lavanda, melissa, menta, salice
D
ANTIANEMICHE – acetosa, albicocco, assenzio, cardo, carota, crescione, fragola, genziana,lichene islandico, melissa, ortica, ruta,tarassaco DISINTOSSICANTE – agrimonia, calamo, cavolfiore, carciofo, cardo, equiseto, liquirizia, melo, menta, quercia, ribes
ANTIARTERIOSCLER0TE – aglio, amica, cipolla, elicrisio, fagiolo, lattuga, maggiorana, marrubio, melo, noce, ortica rosa, ruta, salice, tanaceto, tarassaco, viola DIURETICHE - acetosa aglio bardana basilico,
betulla, biancospino bosso dente di leone,
dulcamara, erica fragola, giaggiolo ginepro, ginestra, gramigna, granoturco, lauro, mirtillo, mughetto, olivo, ortica, parietaria, piantaggine, rabarbaro, ribes,
sambuco, viola.
E
ANTIASMATICHE - aglio angelica biancospino
edera iperico issopo melissa, menta, pino,
rosmarino, salvia, tassobarbasso, timo, valeriana ESPETTORANTI – acetosella, altea, anice, angelica, borragine, calamo,cardo,ciliegio, issopo, lichene islandico, liquirizia,malva, marrubio, menta, origano, polmonaria, viola,
ANTICALVIZIE – aglio, amica, equiseto,
maggiorana, ortica, rosmarino. EUPEPTICHE - (aperitivi e digestive), Amare,
angelica, arancio, assenzio, calamo aromatico,
cardo, centaurea, china, cicoria, genziana, luppolo,
tarassaco, trifoglio, verbena,
ANTINEVRALGICHE - Aglio, camomilla, elicrisio, felce, lavanda, menta, olmo, Passiflora, rafano, rosmarino, ruta, sambuco, valeriana Aromatiche, alloro, anice, arando, basilico, cannella, cappero, cardamomo, cumino, curcuma, finocchio, garofano, maggiorana, menta, noce moscata, origano, pepe, peperoncino, prezzemolo, rafano, rosmarino, salvia, sedano, timo, zafferano
F
ANTINFIAMMATORIE – betulla, edera, fragola, iperico, Malva, mirtillo, ortica, olmo, rosa, salvia,sambuco, timo. FEBBRIFUGHE – agrifoglio, arancio, assenzio,
betulla, centaurea, dragoncello, eucalipto, Genziana,
magnolia, marrubio, prezzemolo, ranuncolo, susino
L
ANTISETTICHE – basilico, cipolla, limone,
menta piperita, Salvia, timo LASSATIVE – altea, anicbetullae, cascara, centaurea,
cicoria, felce, fico, finocchio, frangola, ginestra,
lampone, lino, liquirizia, malva, melo, olivo, psillio, rabarbaro, ricino, senna, sambuco, susino,
tamarindo, tarassaco
P
ANTIVOMITIVE – camomilla, lavanda, meliloto, melissa, menta, tiglio. PROTETTIVEDELLE MUCOSE GASTRICHE -
Assenzio, camomilla, equiseto, gramigna, liquirizia,
Malva, melissa, mirtillo, muschio d’Islanda, ortica, patata, rosmarino, salvia, salice, sambuco
R
ASTRINGENTI – acetosa,magrimonia, biancospino camomilla, caprifoglio, eufrasia, lampone, prunella quercia, tormentilla. REGOLATRICI DELLA PRODUZIONE DI BILE - anice, carciofo, cicoria, curcuma, fiore d’arancio, genzianella, marrubio, melissa, rosmarino, tiglio, timo, valeriana
B
BATTERICIDE – (contenenti antibiotici naturali n.r.), aglio, bardana, cavolo, crescione, finocchio, limone, luppolo, mirtillo, piantaggine, porro, senape, verbasco RICOSTITUENTI – avena, barbabietola, castagna,
fieno greco, nocciolo, miglio, olivo, trifoglio, verbena
C S
CALMANTI ED EMOLLIENTI - (delle mucose)
altea, aneto, borragine, calendula, giuggiolo
lichene, lino, liquirizia, malva, piantaggine, tiglio, verbasco SEDATIVE – aconito, angelica, aquilegia, arancio,
assenzio, camomilla, cicuta, elleboro, eucalipto,
giuggiolo, lavanda, maggiorana, malva, melissa,
passiflora, tiglio, timo, valeriana,

N.B. Già una rapida lettura di questo elenco farà meglio comprendere la predilezione per il finocchio! Esso è presente in moltissimi dei preparati, o perché direttamente curativo, o perché in grado di potenziare l’efficacia di altre erbe.
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Brisino 1890

PIANTA PARTE PERIODO PIANTA PARTE PERIODO
a Abete Gemme
e foglie Marzo
in estate m Malva Radice
Foglie
fiori autunno
giugno-settembre
aprile-ottobre
Achillea intera pianta e fiori Giugno
Settembre Marrubio
sommità fiorite
intera pianta in estate
giugno-settembre
Aglio Bulbo Luglio Mela cotogna frutti fine settembre ottobre
Agrimonia Foglie Maggio settembre Melissa
Foglie sommità fiorite maggio-agosto
giugno-agosto
Altea radici settembre
marzo Melograno corteccia, radice
e rami
frutto e buccia in primavera
e autunno
in autunno
Aneto Radici
e foglie ottobre
settembre-ottobre Mento piperita foglie giugno-settembre
Angelica Radici
e foglie agosto-settembre
maggio-giugno n Nocciolo foglie giugno-agosto
Amica rizoma Marzo settembre o Olivo
corteccia
foglie in autunno
tutto l’anno
Artemisia
foglie e sommità
fiorite luglio-settembre
Olmo
corteccia interna
dei rami in primavera

Assenzio
foglie
fiori aprile-ottobre
luglio-settembre Origano
Sommità.Fiorite
intera pianta in estate
luglio-settembre
b Bardana
radice
nell’autunno
del primo anno
di vita Ortica Radice
pianta agosto-ottobre
aprile-ottobre
Basilico foglie e fiori giugno-settembre p Parietaria
radice
foglie in autunno
maggio-ottobre
Betulla Corteccia
foglie marzo-aprile
aprile-giugno Passiflora
intera pianta
luglio-settembre

Borragine
fiori
foglie maggio-agosto
in estate Piantaggine
foglie
maggio-settembre
c Castagno foglie settembre-ottobre Pimpinella radice marzo e aprile settembre-ottobre
Cicoria
radici
foglie e fiori settembreottobre
giugno-settembre Prezzemolo radice
foglie
semi aprile-ottobre
aprile-settembre
luglio-agosto
Cipolla bulbo maggio-agosto Pulicaria (o Psiffio) semi agosto-settembre
Cumino semi cogliere i frutti tra luglio e agosto;
quando sono ben
maturi estrarre i semi Piretro romano (o Anaciclo) fiori
in estate

Curcuma rizoma dicembre-gennaio Pungitopo rizoma settembre-ottobre
Dulcamara picciolo primavera e autunno r Rafano radice agosto-ottobre
e Edera
Foglie
bacche in estate
novembre-aprile Ribes
foglie
giugno-luglio

Elleboro nero radici in autunno Rosa canina
Foglie
Petali
Frutti in estate
in primavera
agosto-settembre
Equiseto intera pianta giugno-agosto Rosmarino
rami e foglie fiori aprile-luglio
maggio-agosto
Eucalipto foglie in estate Ruta sommità fiorite giugno-agosto
Eufrasia erba fiorita giugno-ottobre s Salsapariglia radice in autunno e in primavera
f Fagiolo baccelli in estate Salvia foglie maggio-luglio
Felce rizoma ottobre-febbraio Sedano
radice
intera pianta semi alla fine del primo anno di vita estate-autunno-inverno
Finocchio
radici
semi ottobre-novembre
settembre-ottobre t Tanaceto fiori
gjugno-settembre

Frangola corteccia autunno-primavera Tarassaco
radici
foglie maggio-ottobre
aprile-ottobre
g Genepì parte fiorita luglio-settembre Tassobarbasso fiori (senza calice) luglio-settembre

Genziana radice agosto-ottobre Tiglio
corteccia e rami fiori in primavera
giugno-luglio
Ginepro
foglie
Frutti
legno in estate
settembre-novembre
settembre-novembre Timo fusti floreali maggio-agosto
Ginestra foglie e rami
fiori in estate
maggio-luglio Trifoglio
rizoma
foglie settembre-ottobre maggio-settembre
i Iperico
sommità fiorite maggio-settembre v Valeriana
rizoma
marzo-maggio e agosto-ottobre
Issopo sommità fiorite giugno-settembre Verbena
foglie e sommità fiorite giugno-agosto

l Lampone
foglie
fiori Giugno
in estate
(all’inizio della fioritura) Viola del pensiero radice
foglie e fiori autunno-primavera aprile-settembre
Lavanda
sommità fonte fiori
frutti giugno-settembre
luglio-agosto Vite foglie in estate
Licopodio spore luglio-agosto Viola mammola radice
foglie
fiori autunno-primavera marzo-giugno febbraio-maggio
Lino
semi
raccogliere i
baccelli a settembre Vite aquilina
corteccia dei rami e del tronco tutto l’anno

m Maggiorana erba fiorita luglio-settembre Vischio foglie e rami settembre-marzo




L'aglio per curare gli animali.
I rimedi di Mamma Gin.
In linea di massima potremmo dire che, ciò che l'aglio cura nell'uomo, lo cura anche negli animali. Ovviamente occorre tener conto del peso corporeo dell'animale e adeguarne i preparati medicamentosi. E' importante anche ricordare che gli animali da latte, ovini e bovini, non dovrebbero mai ingerire aglio poiché l'acre odore passerebbe subito nel latte e persino nella carne, rendendoli disgustosi all'uomo e compromettendo la qualità di formaggi e burro. Solitamente si preferisce utilizzare infusi, decotti e olii per le bestie e la qualità di aglio somministrata non supera il 5%. Ecco alcuni casi in cui l'aglio può essere utile:

VERMI (ossiurí) dei cani preparare un decotto bollendo per 5 minuti 25 gr. di aglio in 70 gr. di acqua. Colare, lasciare raffreddare e somministrare sotto forma di clistere ogni giorno, fino alla scomparsa dei vermi. Oppure, più rapidamente, tritate uno spicchio d'aglio e mescolatelo al cibo dell'animale.
VERMINOSI polmonare di pecore e mucche Spremete delle teste d'aglio con l'apposito attrezzo e iniettate il succo a livello intratracheale per mezzo di una siringa.
ASCARIDOSI DEI POLLI
Tritate finemente alcuni spicchi e mescolateli al solito pastone. 1 polli non se ne accorgeranno ma il loro intestino sarà rapidamente disinfettato. Inoltre tale accorgimento permetterà alle galline di covare meglio: il trattamento dev'essere però sospeso prima che le uova siano deposte.
RABBIA DEI CANI:
Un’antica ricetta suggerisce di far bollire nella birra delle foglie di ruta tritate, aglio, melassa e limatura di peltro. Quindi di somministrare al cane rabbioso 6 cucchiai al giorno di tale preparato, per una settimana.
METEORÍSMO DEI RUMINANTI
Fate macerare una testa d'aglio pestata in mezzo litro di latte freddo per alcuni giorni, in un recipiente ben sigillato. Quindi somministrate mezzo litro di tale preparazione ai bovini e una tazza agli ovini.
ALOPECIA
sì tratta di una malattia piuttosto frequente, in cui il pelo dell'animale si stacca a chiazze. Di solito la causa va ricercata in una errata alimentazione, che sarà opportuno modificare al più presto. Nel frattempo potete strofinare energicamente la pelle chiara con un preparato a base di olio di rìcino, aglio schiacciato e acido salicilico. Ripetete il trattamento due volte al giorno.
PARASSITI DELLA CUTE
Frizionate la cute dell'animale, dopo averla accuratamente rasata, con lo stesso unguento sopra descritto oppure con uno spicchio d'aglio crudo tagliato a metà. Ma ricordate anche che occorre disinfettare il locale dove vive la bestia per sopprimere definitivamente i parassiti.
PELO LUCIDO per rendere pìù lucido il pelo dei vostri animali domestici, ma anche per prevenire diarrea, parassiti e pulci, mescolate spicchi d'aglio tritati, oppure capsule dì succo, al loro cibo
ALTRI RIMEDI PER GLI ANIMALI.
Zucca (Pestati e mescolati con il latte) 50 – 60 gr. Sono un ottimo vermifugo per i cani: Il trattamento va ripetuto 2-3 giorni di seguito

Consultate il capitolo sulle erbe.

Stesura incompleta
1a correzione giugno 2010

1 commento:

  1. Buona sera..Mi può dire come faceva di cognome la sua trisavola "Gin" perché dai racconti di mio nonno Umberto De Stefanis (Roma 1897-1996), alla morte del papà Giovanni (nato a Carpugnino) nel 1905, lui avrebbe vissuto alcuni anni a Brisino...può contattarmi gpr.destefanis@libero.it grazie

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